Za’atar o zaatar un mix di spezie che viene dal medio oriente tradizionalmente si basa su l’unione di timo, sesamo e sale, ma la composizione può anche prevedere origano, cumino, semi di finocchio, santoreggia, maggiorana, sommacco, issopo. Come per molte miscele orientali di spezie, ogni famiglia ha la sua ricetta (da Wikipedia).
Lo zaatar che avevo acquistato qui a Roma a Testaccio, era profumatissimo di tutte le spezie mediterranee, non c’era cumino, che ultimamente lo tollero poco e nei taralli stava più che bene, d’altronde non avevo dubbi che fosse così perché il suggerimento di usare questa spezia viene da una persona di cui mi fido molto, Daniela e di cui già avevo assaggiato la versione.
In passato mi ero cimentata in questa ricetta per fare i taralli con l’esubero di pasta madre, attualmente non curo più nessuno ceppo di batteri Saccaromyces in frigo e sono passata a quelli secchi.
Di seguito la ricetta di Daniela con qualche piccola mia variazione riguardante la farina perché ho usato quella di solina invece che la zero.
TARALLLI ALL’OLIO EXTRAVERGINE CON ZAATAR
350 gr farina di solina
150 gr semola di grano duro
3,5 gr di lievito di birra secco (oppure 150 gr pasta madre non rinfrescata)
1/2 cucchaio raso di sale fino
1 cucchiao di zaatar
125 ml di olio extravergine d’oliva fruttato intenso
180 gr di vino biano secco
1 pizzico di zucchero
Unire le farine allo zaatar e formare un buco al centro dove versare l’olio e il vino bianco.
E’ importate che il vino non sia freddo di frigo eventualmente scaldarlo qualche istante e scogliera dentro il sale.
Aggiungere il lievito e lo zucchero.
Impastare, prima con una forchetta poi sul piano da lavoro fino a che l’impasto non risulterà elastico e morbido.
Lasciare poi riposare per mezz’ora.
Tagliare dei pezzi di impasto, allungarli come dei grissini e poi chiuderli a cerchio tipo tarallo.
Io per fari tutti uguali ho preso la misura del mio pollice.
Una volta chiusi i taralli disporli su teglie rivestite di carta forno, io fatto 4 teglie e saranno stati una quarantina di pezzi.
Lasciar nelle teglie per mezz’ora per far ripartire la lievitazione, ma non troppo di più perché non devono crescere molto come il pane perché perdono la loro friabilità.
Infornare a 190/200 gradi a forno già caldo e funzione ventilata, finchè assumono un colore leggermente dorato. Cuocere per 15 minuti.
Si conservano lungo in una scatola chiusa di vetro o di latta.
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