Pensare che il cocktail di George Jessel era un drink che non mi piaceva affatto, tanto da attribuire persino una cattiva considerazione di chi riusciva a sorseggiarlo prima di cena.
L’ho riscoperto solo dopo alcuni anni e ho davvero capito che quando un bloody Mary è ben fatto, bè, è il cocktail perfetto (ma proprio perfetto) per l’aperitivo.
Al di là poi delle più o meno terrificanti storie del fantasma, il cocktail sembra prendere il nome banalmente dal fatto che fosse rosso sangue per la presenza di succo di pomodoro e vodka. Solo in un secondo monento il bloody Mary venne arricchito di spezie per somigliare a quello che oggi conosciamo di più noi.
L’idea invece di aggiungere succo di fragola al succo di pomodoro, mi è venuta in seguito alle passate sperimentazioni in cui mi è capitato di sostituire il primo ingrediente con il secondo creando contrasti e abbinamenti che non mi sono dispiaciuti affatto, basandosi sul principio che entrambi sono frutti, entrambi sono acidi e spesso la maggiore dolcezza della fragola nei piatti non sta affatto male. Ho provato questo cocktail a casa e ho deciso di condividerlo.
STRAWBERRY BLOODY MARY
3/10 di succo di pomodoro
3/10 di succo di fragola
3/10 di Vodka ghiacciata
1/10 di succo di limone
Tabasco
Worcestershire Sauce
sale
pepe
1 gambo di sedano
fragole per guarnire
Realizzare del succo di fragola frullando i frutti e setacciando mediante un colino, in modo da eliminare i piccoli semini.
Mettere in unoshaker i cubetti di ghiaccio, il succo di pomodoro e quello di fragole, la Vodka e il succo di limone.
Agitare energicamente, con un movimento avanti-indietro, per una decina di volte.
Versare il cocktail shakerato in un tumbler alto, quindi aggiungere un pizzico di sale e una macinata di pepe.
Aggiungere una goccia di Tabasco e una di Worcestershire Sauce.
Mescolare e servire.
Guarnire il Bloody Mary con un gambo di sedano e qualche fragola.
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Imma dice
Mi piace la tua sperimentazione e la tua versione…in estate freschissimo deve essere una vera bontà!Baci,Imma