L’isola d’Elba di quell’estate, per me era solo mare e sole. Avevo ancora quegli anni, che in spiaggia, l’ultima cosa che mi interessava era la tintarella. Era solo correre, fare castelli e… “Quanto manca per fare il bagno?” camminare sugli scogli, raccogliendo paguri e i poveri granchietti malcapitati.
Mio padre ci comprava la ciambella a metà mattina da un omone che veniva in spiaggia e lo chiamavao “il ciambellaio” con al famosa “C” aspirata. Aveva anche un suo modo particolare di chiamare intorno a se bambini e genitori, lui, il ciambellaio, strillando incitava i bambini a fare i capricci per farsi comprare quel dolce zuccherato dalle loro mamme (altro che tecniche di marketing qui! Lui aveva capito tutto!).
L’isola D’Elba, e mio padre che domandava “Dov’è che fanno il caciucco bono?”, senza internet per cercare dove andare a cena, ci si affidava ai consigli dei passanti, a ripensarci ora sembra un secolo fa!
L’isola D’Elba, e Marina di Campo, le stradine di Porto Ferraio, chissà come è adesso.
Portammo a casa da quella vacanza, la schiaccia briaca, un piccolo dolce, abbastanza semplice di un bellissimo colore rosa. Lo vendevano in tutti i negozio, confezionata in tegliette di alluminio. Penso che nonostante fossi piccola, la schiaccia briaca mi rimase nel cuore per il suo colore più che per il suo sapore. Ad una bambina golosa solo di cioccolata, sicuramente non poteva far impazzire un dolce piuttosto secco, asciutto prevalentemente biscottoso.
Poi, di punto in bianco però, nei pomeriggi d’inverno, questo dolce torna alla mente. Con nuova voglia di provarlo in versione casalinga, magari piccole porzioni.
Perché, pare proprio che domani, sia quella commercialissima festa per far spendere un pochino di soldi agli innamorati, ecco! Pensavate che vi avrei lasciato senza cuoricini rosa? Assolutamente no!
Quindi vi lascio la ricetta di questo dolce semplice, che prevede l’utilizzo solo di olio extravergine d’oliva come grasso, un impasto che potrebbe andar benissimo anche per dei biscottini.
La ricetta l’ho presa sul blog di Alessandra, Le pappe Kitchen, blog che seguo praticamente da quando è nato anche il mio, anche se adesso lei è in Nuova Zelanda siamo vicine lo stesso! Tra me e Ale c’è stato sempre un proficuo scambio di ricettine e anche questa, grazie ai suoi consigli, si è rivelata perfetta!
LA SCHIACCIA BRIACA
300 gr di frutta secca tra nocciole, mandorle, noci
300 gr di farina 00
150g di zucchero
150 gr di olio extravergine d’oliva leccino delicato (non è troppo fidatevi!)
100g di uvetta da ammollare nel rum
40 gr di pinoli
100 ml di aleatico
100 ml di Alchèrmes
Ammollare l’uvetta nel rum, tritare grossolanamente la frutta secca, tranne i pinoli.
Mescolare la farina con l’uvetta sgocciolata, le noci, le mandorle, le nocciole e lo zucchero.
Unire adesso gli ingredienti liquidi, l’olio l’aleatico e un paio di cucchiai di alchermes. Mescolare tutto con un cucchiaio di legno fino a che il composto non amalgamato.
Disporre l’impasto in teglie ricoperte di carta da forno. Schiacciare leggermente e aggiungere sopra i pinoli.
Con queste dosi vengono 2 schiacce da 20 cm l’una, considerando che devono essere alte un paio di cm l’una, non di più.
Se fate monoporzioni ne vengono circa 8.
Cuocere a 180° per 20 minuti, trascorso tale tempo irrorare la superficie con l’alchemes restante e cuocere altri 15 minuti.
Abbinamento: ovviamente da servire con un bicchierino di Aleatico rosso Acquabona (16 mesi in barrique).
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