Il maritozzo si diffonde a Roma già nel medioevo è una sorta di panino-brioche dolce, che viene mangiato semplice o tagliato a metà e arricchito con panna fresca. Spesso e volentieri, al termine di un sabato sera trascorso in giro per i locali della capitale si fa sosta a fare colazione con cappuccino e maritozzo prima di tornare a casa, vi state chiedendo quale sia il maritozzaro a Roma più frequentato per la fame notturna? Bè: Il marittozaro a Porta Portese, Via E. Rolli,50 qui.
Questi dolci vengono venduti tutto l’anno nelle pasticcerie e panetterie dell’Urbe. Tuttavia non tutti sanno che esiste una particolare versione di questi dolci che si fa abitualmente nel periodo quaresimale, in cui si era soliti digiunare e magiare questi dolci per darsi un pò di sostentamento, insomma. Non prevedono l’utilizzo di panna sono un pochino più rugosi e rustici all’aspetto dei classici maritozzi e prevedono l’utilizzo di uvetta o pinoli o frutta candita.
MARITOZZI QUARESIMALI O PAZIENTINI
200 gr di farina
100 gr di uvetta
50 gr di burro
20 gr di lievito di birra
3 cucchiai di zucchero
1 uovo
arancia candita
latte
sale
Sciogliere il lievito di birra in poco latte tiepido, aggiungerlo alla farina con un pizzico di sale, l’uovo sbattuto, il burro fuso e lo zucchero. Impastare e formare un panetto. Eventualmente aggiungere poco latte in più per ottener la consistenza del pane.
Lasciare in un luogo caldo a lievitare fino al raddoppio, coperto con un canavaccio.
Ammollare l’uvetta in acqua calda e farla rinvenire, scolarla e aggiungerla all’impasto lievitato insieme alla scorza d’arancia tagliata a pezzettini piccoli. Impastare i maritozzi e formarne 12 arrotolandoli per darli una forma leggermente allungata.
Disporli su di una teglia da forno rivestita di carta e lasciar lievitare ancora due ore. Accendere il forno e portarlo alla temperatura di 250°, infornare e cuocere per 10 minuti (forno statico).
Si possono spennellare con una soluzione di acqua e zucchero per conferire ai maritozzi un aspetto lucido, in questo caso infornarli di nuovo per farli asciugare a forno spento.
Carolina dice
Maritozzi e panna… Un sogno ad occhi aperti! 🙂
Però anche questi cuginetti pasquali non sembrano per niente male, ma anzi…
Buona giornata mia cara!
manuela e silvia dice
per noi uno a testa li hai messi da parte vero?? quanto ci piacerebbe assaggiarli!!
un bacione
Lisa dice
Che vergogna mai mangiato uno….pare che io debba recuperare..sono favolosi Eli, bravissima!!!
Onde99 dice
A me questa versione rustichella, senza panna, piace un sacco. Ne vorrei 4, perché oggi sono proprio disperata!!!
Luciana dice
Buonissimi….mi piace molto questa versione…un bacione
Micaela dice
non li conoscevo, è bello conoscere le tradizioni delle altre città! mi segno la ricetta! un bacione.
Claudia dice
Non me fa pensà ai maritozzi va.. nei tempi in cui potevo.. ogni volta che uscivamo dalla discoteca ci andavamo a mangiare un bel maritozzone con la panna "Dar maritozzaro" a Porta portese.. ehehehehe.. Bravissima!!! ne prendo 1 ok? bcioni
dolci a ...gogo!!! dice
questi maritozzi me li sognerò stanotte!!!!!davvero una goduria e adesso corro su mik….baci imma
terry dice
DAvvero interessanti questi tuoi post sulla tradizione, con storia e ricetta… bello scoprire le origini di cibi così famosi, come i maritozzi appunto! che buoni!
bravissima!
Simona dice
Che belli i tuoi post sulla tradizione, brava Elisa!
Questi maritozzi poi devono essere straordinari…
Simo dice
uh…il commento di prima era il mio, devo aver fatto un pò di casotto…
Lo dice
mi sono letta tutta la ricetta…che buoni!!! fare quaresima così è davvero invintante! 🙂
cris dice
non li ho mai sentiti, ma devo recuperare al più presto!sono troppo invitanti!
Fabiana dice
ti sono venuti molto bene!!! sono bellissimi da vedere e chissà che buoni!!!
soleluna dice
Mamma mia che buoni! peccato che sono distante da Roma…buona giornata Luisa
Saretta dice
Mai mangiati devo rimediareeeee!!!
Volevo ringraziarti per aver consigliato l'Arcangelo:ci sono adnati i miei oggi a pranzo(visto che erano a Roma) e hanno mangiato benissimo!Evviva i blog e la buona novella 😀
Bacione
Amaradolcezza dice
ne è avanzato qualcuno???
un bacione grandeeee
GIulia
Federica dice
Accipicchia, come avevano fatto a sfuggirmi! Quanti bei ricordi legati ai maritozzi e quanti ne ho mangiati da piccina, anche se leggermente diversi da quelli rimani, senza uvetta e con l'aroma di anice. Sono deliziosi, quasi quasi li provo. Un bacione cara :X
Fra dice
Non conoscevo questa versione dei maritozzi, ma mi piace davvero tanto! E' sempre bellissimo imparare qualcosa di nuovo sulla cucina tradizionale di altre regioni 😉
Un bacione
fra
Milena dice
Oggi ho scoperto una cosa nuova che mi piacerebbe tanto assaggiare ….
Gino dice
Sempre stato in fissa coi maritozzi (sarà che non ingrasso praticamente con niente e quindi non posso che provare simpatia). Ma andando un pò fuori dagli schemi, guardate che s'è inventato sto chef: un maritozzo salato. Che lì per lì non sapevo se battergli le mani oppure prenderlo a manate. Ma adesso so sincero: un pò di curiosità ce l'ho!