Romanità a tavola: La Vignarola

Romanità a tavola: La Vignarola

Una ricetta tutta vestita di verde primavera, anche se a vederla qui non è tra le più fotogeniche. Il mio consiglio comunque è di provarla. Legumi (piselli e fave), verdure (carciofi e lattuga) e pancetta croccante rendono questo piatto un must sulle tavole dei romani per tutto il mese di maggio. Nella mia città si mangiano molto le fave, una versione un pochino più povera della vignarola, ma altrettanto gustosa è “fave con guanciale” immancabili in questo periodo, come l’accoppiata insieme al pecorino romano dop…. E ormai l’abbiamo scoperto: Fave e pecorino vanno rigorosamente accompagnate da uno chardonnay o un Cesanese del Piglio. Per queste dritte devo ringraziare la serata Voiello (abbinamenti pasta e vino) spulciate gli appunti di Rossella per saperne di più.

Consigli per l’utilizzo:
Si può servire come contorno oppure come piatto unico, insieme a dei crostini di pane abbrustolito.
Se avanza è buonissima anche il giorno dopo, infatti io suggerisco di seguire il consiglio di Dino de Bellis ispirato a Daniela di Senza Panna: Saltare la vignarola magari con della pasta fatta in casa.
– Aggiornamento: A quanto pare la stessa idea è venuta anche oggi a cavoletto

Ecco l’articolo scritto per la mia rubrica di cucina del Lazio che trovate su: Made in Kitchen

Con la bella stagione colora la tavola di verde, per fare il pieno di verdure e legumi oggi vi presento un piatto, sempre di tradizione romana ma ispirato alla primavera.

E’ passato da poco il primo maggio e come saprete sicuramente, a Roma si usa mangiare le fave con il pecorino della nostra zona, ma un altro piatto tipico di maggio che non manca mai sulle tavole è: la vignarola.

Un concentrato di sapore arricchito con della pancetta che deve restare bella croccantina, variante più ricca dell’altrettanto romano: “fave cor guanciale”. Insomma la fava da queste parti piace e non manca mai, diciamo pure.

La vignarola di solito viene servita come contorno alle carni o anche a formaggi. Ma io preferisco mangiarla come piatto unico, dato che per la presenza di legumi e pancetta risulta a mio parere già abbastanza ricca, quindi potete tranquillamento servirlo con dei crostoni di pane abbrustolito e magari strofinato con dell’aglio. Non storcete il naso, fidatevi ci sta bene!

LA VIGNAROLA

2 carciofi romaneschi
100 gr di piselli sgranati
100 gr di fave sgranate e sgusciate
1 cespo di lattuga
1 cipollotto fresco
4 cucchiai d’olio evo
100 gr di pancetta tesa
acqua o brodo qb
1 limone
sale
pepe
mentuccia romana
prezzemolo

Iniziamo pulendo le verdure. Pulire e tagliare i carciofi lasciandoli in acqua fredda con il limone per non farli scurire. Sgranare i piselli, sgranare e spellare le fave, io l’ho fatto solo per quelle più grandi. Lavare e tagliare le foglie di lattuga. Iniziare la cottura dei carciofi, dei piselli e delle fave. Consiglio di usare padelle diverse con un filo d’olio, cuocere le verdure coperte lasciandole bene al dente.

In una padella capiente scaldare il cipollotto e il prezzemolo tritato finemente, appena comincia a soffriggere aggiungere un mestolo di acqua oppure se lo avete pronto del brodo e lasciare stufare 3-4 minuti. A questo punto rosolate anche la pancetta privata della cotenna e tagliata a dadini, appena comincia a diventare trasparente il grasso aggiungere tutte le verdure che saranno già semicotte. Mescolate con un cucchiaio di legno e cuocere per una decina di minuti.

Le verdure rilasceranno acqua di vegetazione quindi non è necessario aggiungere altra acqua o brodo di solito, ma se notate che siano troppo asciutte, perchè magari state cuocendo con una fiamma alta, aggiungete pure del liquido. Solo alla fine aggiungete le listarelle di lattuga, proseguire la cottura altri 10 minuti. Tritate la mentuccia aggiungetela alla vignarola e aggiustate si sale e pepe. Le verdure alla fine devono risultare ancora consistenti non si devono ridurre in poltiglia.

Potete mangiarla calda oppure tiepida, se avanza è buona anche il giorno dopo, anzi forse è anche meglio.

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