Romanità a tavola: Casatella Terracinese

Romanità a tavola: Casatella Terracinese

Casatella Terracinese

Quindi non resta che farci gli auguri di una felice Pasqua, qui fervono i preparativi, si lucidando bottiglie, e soprattutto si sta ancora cercando di definire cosa fare in questi giorni. Probabilmente a parte Pasquetta, che con il solito gruppetto di eno-schizzati-appassionati andremo a farci un buona bevuta in Umbria, non faremo altro.

Va bene così, da quando ho iniziato a fare meditazione, un pochino, non tanto, ma qualche briciolo anche di quella ansia e corsa al “fare” sta (lievemente) andando a diminuire. Sto prendendo quasi coscienza del fatto che rallentare non vuol dire perdere terreno, ma vuol dire rifiatare per partire con uno slancio diverso e fare un percorso di maggior qualità e lucidezza mentale.
Non ho smesso di svegliarmi all’alba, anzi continuo a farlo anche di più per poter avere il tempo di meditare, oltre a quello che mi serve per sistemare casa, lavarmi, fare colazione e dedicarmi al blog, tutto prima di iniziare la giornata di lavoro. Ma per ora va bene così.

Quindi, si procede, si cucina e ci si prepara alla Pasqua con meno stress di “dover fare”.

Non ho preparato la pastiera quest’anno (cioè voglio dire, ancora non l’ho preparata, ma credo sarà d’obbligo farlo) ho però già sfornato una sua sorella, si chiama casatella terracinese è una crostata che per gli ingredienti usati è davvero vicina alla pastiera.

Stiamo parlando di un dolce a base di ricotta e uova ma la particolarità è che invece del grano cotto nel ripieno si usa il caffè. A Terracina si prepara proprio nel periodo Pasquale
Di seguito la mia versione, ho apportato qualche modifica all’originale, questo perché a mio parere il ripieno è già abbastanza liquido quindi preferisco evitare di aggiungere maggiore acqua insieme al caffè, prediligo l’utilizzo di quello solubile, ho eliminato la sambuca nel ripieno, ma questa è opzionale. La ricetta a cui mi sono ispirata è quella che Paola Raso ha scritto per Lazio gourmand, la sua frolla prevede l’utilizzo di lievito, io non avevo mai provato la frolla così ho deciso di tentare perché poteva essere interessante.
A dirla tutta sono rimasta del parere che preferisco la frolla senza lievito.

Cosa occorre per preparare la casatella terracinese

Per la frolla:
350 g di farina
100 gr di zucchero
75 g di burro
2 uova
mezza bustina di lievito per dolci

Per il ripieno:
500 gr di ricotta di pecora
1/2 tazzina di caffè di sambuca (opzionale)
1 cucchiaio di caffè solubile
200 gr di zucchero
un cucchiaio di cannella
4 uova

Come preparare la casatella terracinese

Per preparare la pasta frolla lievitata unire le uova e lo zucchero, sbattere leggermente e unire la farine il lievito setacciati.
Impastare in una planetaria unire il burro freddo a piccoli pezzi. Impastare fino a che il composto non forma una palla.
Appiattire l’impasto leggermente, avvolgerlo nella pellicola e lasciare riposare in frigo un paio d’ore.

Nel frattempo, preparare la farcitura:
unire la ricotta, le uova sbattute con lo zucchero, il caffè solubile e la cannella. Mescolare bene fino a che il caffè non sarà sciolto. Ci vuole un poco perché l’impasto è freddo ma non è un problema se resta qualche grumo dopo il riposo in frigo sarà possibile mescolare nuovamente per sciogliere alla perfezione tutti i residui.

Spolverare il piano con pochissima farina e stendere col mattarello la pasta frolla.
Stendere la frolla sottile, perché poi in cottura lievita, e foderare uno stampo da crostata da 26 cm.
L’eccedenza della frolla stenderla di nuovo tenerla da parte per fare le strisce.

Bucherellare con i rebbi di una forchetta la frolla all’interno dello stampo, versare quindi il ripieno di ricotta.
A questo punto guarnire la superficie con le strisce di frolla rimasta.

Cuocere a forno preriscaldato a 180°C per un ora circa.

Il giorno successivo è più buona del giorno che la si prepara!

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