Se parliamo di formaggi legati alla Capitale, non possiamo non citare il Caciofiore di Columella, uno dei prodotti più antichi del territorio laziale. Si tratta di un formaggio a coagulazione vegetale, ottenuto dal caglio di cardo selvatico, proprio come avveniva ai tempi degli antichi romani. Il risultato? Una pasta cremosa e intensa, con un sapore leggermente amarognolo, che racconta una storia millenaria.
Vi ho portato un esempio, ma la Città Eterna, ha un’anima pastorale e casearia tutta da riscoprire, dal 28 marzo 2025, Roma si è ufficialmente aggiudicata il titolo di Città del Formaggio – Caput Casei, entrando a far parte dell’Albo delle Città del Formaggio promosso dall’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio). Un riconoscimento che non solo celebra la grande tradizione casearia della Capitale, ma che punta anche a valorizzare la produzione locale e la cultura del formaggio a livello nazionale.
Perché proprio Roma? Forse non tutti sanno che la nostra città vanta oltre 50 caseifici attivi e si distingue come il comune agricolo più grande d’Europa. Eppure, quando pensiamo a Roma, difficilmente ci viene in mente la pastorizia, nonostante sia una delle sue radici più antiche.
Proprio per celebrare questo legame, Onaf e i consorzi di tutela hanno anche proposto l’istituzione di una Giornata nazionale del formaggio, da celebrare ogni 12 luglio, in onore di San Lucio, patrono dei casari.
Quali sono i formaggi simbolo di Roma?
Lo so, lo so, che tutti pensate al Pecorino Romano DOP – Il re della cucina romana, immancabile nelle ricette tradizionali come la cacio e pepe e la gricia. Oppure la Ricotta Romana DOP – Dolce, cremosa e vellutata, perfetta da gustare al naturale o come base per dolci della tradizione. Però di certo non ci fermiamo qui perchè troviamo ben 17 formaggi PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), spesso poco conosciuti fuori dai confini regionali, ma autentici gioielli da assaporare.
Volete qualche esempio? Qui spiccano formaggi più rari, magari meno conosciuti:
- Caciofiore di Columella – di cui vi parlavo sopra!
- Marzolina – Un formaggio di capra a latte crudo, prodotto in primavera e stagionato in piccole forme cilindriche.
- Il pressato a mano – Una PAT, un formaggio di pecora pressato e poi affumicato con legno di melo.
- Mozzarovi – La mozzarella di pecora
- Caciottaricotta romana – formaggio a pasta molle, realizzato con latte crudo di pecora, è prodotto con una tecnica di lavorazione ibrida, ovvero a metà tra quella del formaggio tradizionale e della ricotta.
- Pecorino cenerino – da latte crudo di pecora, riprende il metodo di conservazione e salvaguardia del formaggio dagli attacchi esterni esistente sin dai tempi degli antichi Etruschi.
- Canestraio di pecora – Due chicche per gli amanti delle stagionature decise.
Questi sono solo alcuni degli esempi che dimostrano quanto Roma (e ovviamente anche il Lazio) abbia da offrire in termini di formaggi artigianali.
L’evento in Campidoglio e il programma della giornata
L’attribuzione del titolo di Città del Formaggio – Caput Casei è stata celebrata con un evento speciale in Campidoglio, il 28 marzo 2025, alla presenza del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dell’Assessore Sabrina Alfonsi.
L’evento ha incluso conferenze e degustazioni, tra cui:
✔ “Formaggi e fake news: miti e bufale del mondo caseario” con esperti come Fabio Campoli e Giorgio Calabrese.
✔ “Viaggio tra i formaggi italiani”: un percorso degustativo tra le eccellenze casearie.
✔ “Il caseoturismo: prospettive del turismo caseario”, con focus sulle potenzialità di questo settore in crescita.
✔ Presentazione della proposta di istituire il 12 luglio come Giornata nazionale del formaggio.
In questa occasione verrà presentato anche il nuovo libro “l’Italia dei formaggi”, creato da Onaf.
Come abbinare i formaggi romani? Consigli di degustazione
Se vuoi scoprire davvero il gusto di questi formaggi, l’abbinamento giusto può fare la differenza. Ecco qualche consiglio per portarli in tavola nel modo migliore:
✔ Pecorino Romano DOP → Perfetto con miele di castagno o confettura di fichi. Provalo anche con un calice di Cesanese del Piglio DOCG, per un abbinamento robusto e armonico.
✔ Caciofiore di Columella → Si sposa alla perfezione con un pane casereccio integrale e un bicchiere di Malvasia Puntinata, un vino bianco aromatico tipico del Lazio.
✔ Ricotta Romana DOP → Ideale da gustare fresca, con una spolverata di cacao amaro o una colata di miele millefiori.
✔ Marzolina → Dal gusto deciso, si abbina magnificamente con marmellata di peperoni o con un bicchiere di Nero Buono di Cori DOC.
✔ Mozzarella di pecora o bufala → Da provare con pomodorini semi-secchi e un filo d’olio extravergine laziale, magari di Itrana!
Roma e il formaggio: un legame da riscoprire
Roma è Caput Mundi, ma ora è anche Caput Casei, capitale di una tradizione casearia spesso sottovalutata. Dai pascoli delle campagne romane ai ristoranti stellati, i formaggi della capitale meritano un posto d’onore nelle nostre tavole e nella nostra cultura gastronomica.
In occac
Se non hai mai provato il Caciofiore, la Marzolina o il Pressato a mano, questo è il momento giusto per farlo! Qual è il tuo formaggio romano preferito? Scrivimelo nei commenti! 😊🧀
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