Ma vogliamo parlare seriamente di plumcake?
Come si fa ad ottenerne uno ben fatto, un plumcake con la gobba e con quella spaccatura in cima che lo contraddistingue?
Bè io ho iniziato una lunga ricerca e un lungo percorso di miglioramento a partire da una ricetta che mi colpì subito per la sua accuratezza, era quella di Iginio Massari, la trovate anche sul blog di Pinella. Ecco questo plumcake necessitava di tempi di riposo in frigo di 8-12 ore ma garantiva la gobbetta perfetta.
Più avanti mi sono appassionata alle ricette di Stefano Laghi, che insomma sui cake due cosette ne sa ed ho sperimentato una sua ricetta senza tempi di riposo e che riesce super bene.
I fondamentali per il plumcake:
– gli ingredienti deve essere a temperatura ambiente o comunque non troppo freddi, soprattutto le uova.
– Il trucchetto per far venire lo “spacco” al plumcake è davvero geniale! Praticamente si prende della gelatina e si disegna sulla superficie del plumcake una riga, questa zona, sarà protetta del calore del forno e sarà l’ultima a cuocersi, quindi si vedere letteralmente il plumcake “sbocciare” nella parte finale della cottura. In commercio si trovano anche dei praticissimi tubetti di gelatina che possono essere usati per questo scopo.
– La gobbetta del plumcake viene meglio se si protegge lo stampo con il burro e una spolverata di farina, la farina ha l’effetto isolante e quindi le pareti del plumcake, saranno sempre le prime a salire, ma il procedimento avviene in maniera più graduale se c’è questa “protezione”.
Tant’è che la teglia imburrata e basta è preferibile nel caso in cui si stia cuocendo una crostata, il burro facendo da conduttore porterà un calore più veloce alla frolla che ha bisogno di questo.
– La ricetta è adatta a vari tipi di creme e sapori a patto di avere una pasta 100% frutta secca, quindi ben venga pasta alla nocciola (già provato viene eccezionale!) alle mandorle o al burro di arachidi.
– Non sono contemplati in questa preparazione l’inserimento degli inerti all’interno (inerti=pezzetti in sospensione) l’impasto con li regge e precipitano tutti il fondo. Magari alla prossima occasione posto una ricetta diversa per poter fare i plumcake con i canditi, i pezzetti di cioccolato, la frutta secca, etc…
Cosa occorre per preparare il plumcake al pistacchio
125 gr di uova
360 gr di zucchero
70 gr di olio di arachidi
170 gr di pasta la pistacchio
200 gr di farina
8 gr di lievito
125 gr di mascarpone
240 gr di latte intero
Per decorare:
gelatina alimentare
zucchero a velo idrorepellente
poca crema al pistacchio
Come preparare il plumcake al pistacchio
Setacciare insieme la farina e il lievito. Mescolare insieme le uova, l’olio, lo zucchero e il latte usando un frusta.
Unire le polveri ai liquidi e poi la pasta di pistacchio, come ultimo ingrediente unire il mascarpone, prima ammorbidito con una forchetta.
Sistemare l’impasto in stampi cake imburrati, ed infarinati. Per evitare che il plumcake possa attaccarsi sul fondo è consigliabile usare per lo stampo anche dei cavalieri di carta forno fino a metà altezza, questo li rederà facilissimi da staccare dagli stampi in seguito.
Con della gelatina in tubetto o in granuli disciolta in acqua e fatta freddare disegnare una riga sul cake in modo da indicare il punto della spaccatura centrale.
Infornare a 190 poi abbassare a 170 ° cuocere per 35 minuti circa.
Controllare la cottura con la lama di un coltello o uno stuzzicadenti, se esce asciutto il plumcake può essere tolto. Far intiepidire il dolce per 15 minuti e poi utilizzare i cavalieri per alzarlo dallo stampo.
Si può anche scegliere in caso si debba presentare per una cena o si debba mantenere morbido a lungo, di spennellare la superficie con altra gelatina per ottenere l'”effetto pasticceria” extralucido.
Io l’ho consumato a casa e ho evitato di aggiungerne altra.
Spolverare con zucchero a velo idrorepellente e guarnire con un poco di crema la pistacchio o dei pistacchi interi.
Si mantiene morbido per una settimana.