– Quando: nuova apertura il 4 novembre
Dove: Via Falaminia Via Flaminia, 496/B1
AGGIORNAMENTO: Tutte le foto di Mahalo
Tra le nuove aperture di questa stagione, a Roma, vorrei segnalarne una un pochino particolare, si tratta di MAHALO, qualcuno lo ha definito: un angolo di Hawaii nel cuore di Roma. Stasera andrò a provarlo. Seguitemi sui canali social per scoprirlo insieme a me.
Intanto di seguito qualche anticipazione su la proposta e l’idea da cui nasce.
Per iniziare bisogna chiarire cosa significa la parola: “Mahalo”.
Nella cultura Hawaiana le parole possiedono un potente Mana, una forte energia spirituale o divina, tra queste “Mahalo” e “Aloha” sono le più sacre e potenti, perché rappresentano i valori fondamentali di questa cultura.
Secondo le popolazioni Hawaiane infatti, l’uso costante di queste parole migliora la propria vita, la rende più positiva e recettiva alla bellezza.
Mahalo ha un significato complesso: gratitudine, apprezzamento, ringraziamento, gratitudine come stile di vita. Essere grati ogni giorno per le ricchezze che possediamo e che rendono la vita così preziosa. Un’attitudine alla vita più che una semplice parola, che racchiude ciò che c’è dietro alla filosofia di Mahalo – South Pacific Fine Food. Un potente significato che si traduce in gratitudine per il buon cibo e per la condivisione, per i momenti che tutto questo ci regala.
È proprio la premessa ambiziosa che si cela dietro questo nome che ha spinto sei ragazzi, già proprietari del ristorante VOY, a portare qualcosa di diverso in una realtà, quella di Ponte Milvio, che è da sempre luogo di ritrovo della mondanità romana.
Da un approfondito studio della cultura Hawaiana, tra tradizioni, materie prime e ricette, nasce Mahalo che potrebbe essere definito ristorante sushi-fusion, che porta nella capitale un piccolo angolo di Hawaii.
Lo stile che il locale ha scelto è quello della serra tropicale, una foresta alle pendici del vulcano Kīlauea, con vegetazione dirompente che si fa largo tra i vetri e inonda un ambiente accogliente predominato da colori e forme che ricordano l’oceano Pacifico.
Il menù è studiato dalla “sushi woman” Agustina Clara Mazzetti, che partendo dalle migliori ricette delle isole Hawaii, le rielabora contaminandole con ingredienti e lavorazioni di tutte le isole del Sud Pacifico.
La proposta gastronomica quindi parte dal Poke (io ne avevo parlato qui) comprende numerosi uramaki e rolls, arricchiti da ingredienti assolutamente nuovi come: foglie di taro, radici di loto, jackfruit; e comprende anche particolari preparazioni quali il sushi burgers e sushi donuts. Due nuovi modi di interpretare il tradizionale sushi e rielaborarlo con due grandi classici della cucina Statunitense.
La proposta dei drink invece si rifà a quella già presente al VOY, con una lista di cocktail ricca e varia, sono stati studiati diversi abbinamenti con il cibo proposto, giocando tra ingredienti e colorazioni che ricordano l’eccentrica e variopinta cultura Hawaiana.
Il restaurant concept nasce da un’idea di Bee Connection di Raffaella Ghislandi e l’interior design
dall’Architetto Roberto Mercoldi.
Articolo tratto da comunicato stampa di Mahalo
Immagini tratte dalla pagina facebook ufficiale