La prima sfida da affrontare è stata: il caldo. Una torrida domenica di luglio, un pò per gioco, un pò per curiosità, un pò perchè quando dissapore chiama insomma, si è felici di andare…
Ci si ritrova a Melizzano, nel pressi di Benevento, a casa di Cristina e Maurizio per un incontro a tema pizza.
Il grosso forno, restaurato da Stefano Ferrara (un nome poco noto per quel che riguarda la costruzione dei forni artigianali 🙂 ardeva nonostante i 40 gradi all’ombra. Chi infornava, chi stendeva, chi condiva.
Inizia Franco Pepe (Pizzeria Pepe), lui la pizza ancora la impasta a mano! Appena arrivati il primo assaggio è stato della sua famosa “Caiazzana”, fatta con fiordilatte, prosciutto crudo, olive di Caiazzo e scaglie di formaggio “cacio peruto”. Applauso!
Non poteva mancare chi friggeva: l’ottimo Enzo Coccia (Pizzeria La Notizia) che si è cimentato in pizze fritte con pomodoro e mozzarella e con ricotta e pepe, gonfie, buone, difficilmente scorderò questo assaggio e il breve momento in cui mi spiegava come tenere le mani per stendere l’impasto crudo. Al fianco di Coccia il grandissimo Antonio Tubelli di Timpani e Tempura, di cui già avevamo parlato.
Arriva il turno di Sorbillo (c’è bisogno di presentarlo? L’omonima pizzeria a via dei Tribunali a Napoli?). Insieme a lui arriva il turno anche dei suoi ingredienti d’eccezione, ma sentito parlare del pomodoro nero? Mai sentito parlare della suo famoso superpomodoro? Ecco!
Assaggiata anche la pizza con il pomodoro secco e aglio novello, diversa dalla prima di Pepe chiaramente, più sottile ma degna di nota. A dirla tutta la pizza di Sorbillo già la conoscevo essendo andata in loco a provala anche se in questa occasione ne ha realizzate di più particolari.
Il dream team dei pizzaioli ha fatto sognare e non solo me, ma anche tutto il gruppo di Dissapore e i molti romani intervenuti all’evento tra cui i fooders (sempre grandi), Itaian Linguini (il più noto diplomato in parandanza), Il buon Vincenzo Pagano, Remigio , Liberati e sicuramente dimentico qualcuno. La piacevole compagnia è stata alietata dalla birra del birrificio campano Karma, un peccato dover andar via troppo presto e non essere riuscita ad assaggiare le ultime delizie di Sorbillo.
Ma come diceva Cristina, la prossima volta la facciamo a novembre :)) qualche grado in meno avrebbe senz’altro aiutato.
Grazie a dissapore, gli organizzatori, ai gentili padroni di casa a tutti i cuochi d’eccezione intervenuti.