La prima cosa interessante che ho imparato su “Huobi” è il significato della parola stessa, letteralmente vuol dire “moneta”, quindi racchiude in sé il concetto di scambio, la moneta è la protagonista dei mercati delle terre asiatiche, ed è in effetti l’idea del mercato e dello scambio di cucine che in questo locale viene a ricrearsi. Ma ora vi spiego perché il nome risulta assolutamente calzante.
Huobi ha aperto ad inizio anno, in un contesto abbastanza difficile per i fatti noti a tutti. In questo periodo ha implementato molto la parte di delivery e finalmente dopo il duro avvio ha iniziato a farsi conoscere sia per la sua proposta ampia di piatti in carta, sia per l’ambiente che consente davvero il massimo distanziamento e la sanificazione continua. Il locale infatti, ricavato da una costruzione industriale, avrebbe a disposizione 350 posti, attualmente ne vengono messi a disposizione solo 150.
L’ambiente spaziosissimo è allestito con grande cura da una architetto italiano che ha trovato il giusto connubio tra l’ambiente originale che si è cercato di preservare al massimo e il tocco asiatico caratteristico della proposta di Huobi. Lunghi banconi per il sushi, le cucine a vista, le piante e il soffitto ondulato, rendono la location molto suggestiva.
La seconda cosa che ho scoperto è la vasta proposta, il menu spazia tra piatti differenti con diversi paesi d’origine, con particolare predilezione però per la cucina cinese e giapponese. Insieme alle specialità tradizionali, difficili da trovare a miglia di distanza dalle terre di provenienza, si posso assaggiare anche pietanze rivisitate in chiave più moderna. Ed è quindi proprio in questo che il concetto di “scambio”, culinario e anche emozionale, tradizionale e moderno, che la parola “Huobi” trova il suo significato più profondo e si lega al tipo di ristorazione che si trova qui.
Altro punto di forza di Huobi, da cui sono rimasta particolarmente impressionata, è la presenza di 3 grandi forni di tipo cinese, impossibile non notarli appena si entra nella parte centrale del locale. Mi viene spiegato che sono gli unici a Roma ad avere questa tipologia di forno, definito “forno mongolo”, perfetto per la cottura lunga di determinati tipi di carne, in particolare l’anatra, il maiale e anche l’abbacchio. Infatti sono stati proprio alcuni di questi piatti a cui non ho voluto rinunciare all’assaggio.
Vi consiglio caldamente di concentravi nella scelta sui piatti speciali, soprattutto l’imperdibile e famosa anatra alla pechinese, servita con crespelle cinesi da farcire con cruditè di verdure e la salsa speciale dello chef, per me il piatto della serata sicuramente. Quella crosticina croccante dell’anatra, difficilmente me la dimenticherò.
Poi, obiettivamente a voi cosa piace dei ristoranti cinesi o asiatici in generale? Io amo il fatto di prendere tanti piccoli piattini e poter assaggiare varie specialità e qui ci si può davvero sbizzarrire: Udon ai frutti di mare, capesante spaghetti di soia e salsa all’aglio, ravioli al vapore oppure anche gli involtini Huobi con dentro i gamberi, ci si può davvero divertire!
Poi è stato bello scoprire anche alcune preparazioni più tipiche cinesi che non conoscevo affatto, se vi piace il piccante io ho adorato la zuppa di pesce volante, jumpfish, davvero deliziosa e particolarmente difficile da trovare.
Passando invece al menù giapponese, ci si può sbizzarrire ad ordinare vari tipi di sushi e piatti giapponesi, ci sono i vari formati, le varie “barche” su cui viene servito l’assortimento di nighiri, sashimi, tataki e maki e molti altri. Devo ammettere che però sono rimasta molto più colpita dalla proposta cinese, più particolare e ricercata rispetto a quella giapponese, ma in questo dovrei approfondire, magari tornando una seconda volta e concentrandomi più su quelle preparazioni. Il menù è talmente ricco che ci si trova con l’imbarazzo della scelta e il problema è che a volte gli occhi sono più grandi dello stomaco. 🙂
Ma poco male però, anche in questo caso, ciò che non si consuma può essere tutto impacchettato e portato a casa per il pranzo del giorno dopo, senza sprecare niente!
Solo per completezza riporto anche la loro offerta per il pranzo, anche se non l’ho provata, loro propongono un lunch offer che permette la scelta tra otto piatti compositi e completi, dal chirashi di salmone al nigiri e sashimi misti, fino ai filetti di manzo e verdure accompagnati da riso, potrebbe essere comodo e anche non costoso fare una sosta qui nella pausa di lavoro, se vi trovate in zona.
Rimane disponibile anche un all you can eat (sia a pranzo che a cena e con variazione nella scelta delle pietanze e di prezzo, a seconda della fascia oraria) la cui formula si distingue per qualità e varietà offerte.
Inoltre per il tutto il mese di luglio è attivo lo sconto del 15% sul menu à la carte.
Altro vantaggio da non sottovalutare è la possibilità di avere il parcheggio riservato se si cena al ristorante, basta entrare nell’area sosta immediatamente dopo la discesa di via Pacinotti e seguire le indicazioni. Questo a Roma è davvero un valore aggiunto, rimane molto utile anche nel caso ci si voglia incontrare con un gruppo numeroso di amici/congiunti (magari nel prossimo futuro!) proprio per la comodità e gli ampi spazi.
Huobi, mercato orientale
Aperto tutti i giorni
11.30 – 15.00 / 18.30 – 23.00
via Antonio Pacinotti 63 – parcheggio riservato ai clienti
Tel: 06 9879 6945
WhatsApp: 328 231 6057