Piazza Lecce si trova poco distante da Piazza Bologna, qui dallo scorso dicembre ha alzato la saracinesca Fornace Stella, pizzeria e ristorante di quartiere.
Basta varcare la soglia per trovarsi subito immersi in un ambiente accogliente e caldo, sia per la scelta dei colori e dell’arredo, sia per il grande forno che troneggia proprio all’ingresso.
Sono Enrico Mercatili e Roberto Priora a dare il benvenuto e fa accomodare la clientela in una delle 4 sale a disposizione.
Particolarità di Fornace Stella per cui l’ho apprezzata è proprio la sua pizza.
Farine bianche e in piccola percentuale integrali, olio, sale, acqua, una quantità minima di lievito di birra: questo il “segreto” della fornace, insieme a una lievitazione naturale, sia a temperatura naturale che a temperatura controllata, partendo dalle 48 ore, per arrivare al giusto punto di maturazione e a un’idratazione al 62%.
La messa a punto dell’impasto è ad opera di Giancarlo Casa, che a Roma non ha bisogno di troppe presentazioni, sono certa che tutti conoscete già la Gatta Mangiona, dove il mastro piazzaiolo ha il suo regno.
Fornace Stella propone una pizza più napoletana che romana, con cornicione alto ma ben cotto, piacevolmente asciutto e digeribile. Le varianti che sono sul menù vanno da quelle più tradizionali a quelle “gastonomiche”. Tra le particolarità: la Roma, con fior di latte, pesto di rughetta e ricotta, la Calabrese, con provola affumicata, patate e ‘nduja, il Calzone Napoletano, con provola affumicata, prosciutto cotto e salame piccante, la Nord-Est con asiago giovane, radicchio trevigiano e speck altoatesino.
Se poi prima della pizza siete tra coloro che amano mangiare qualche fritto e qualche sfizio, anche qui ci sono diverse proposte, la cosa che ho preferito probabilmente le olive ascolane, per cui Enrico, il proprietario ha davvero un occhio di riguardo date le sue origini. Poi vari sformatini in coccio tra cui gattò e melanzane alla parmigiana.
Un occhio di riguardo anche per il vino in cui sono state selezionate oltre a diversi tipi di birre anche diverse etichette appartenenti al circuito dei vini naturali. Noi ad esempio abbiamo accompagnato tutto con il ciliegiolo di Camillo. Se poi invece della pizza si decide di ordinare dal menù del ristorante alcuni secondi piatti che ho assaggiato non mi sono dispiaciuti come ad esempio la : sovracoscia di pollo rollè alla cacciatora con scarola, uvetta e pinoli o le polpette di bollito con purèe di patate verdure in agrodolce, o anche il baccalà alla romana cotto a bassa temperatura condito con uvetta pinoli ed olive.
Prima del dolce arriva il gioco delle buste… sei fortunato o no? Solo la metà delle buste hanno il menù dei dessert dentro, per le altre devi ritentare! 🙂 E alla fine tra tiramisù e cheesecake comunque siamo usciti contenti.
Ho chiesto il perché del nome del locale che trovavo inconsueto, “fornace” è nato per rievocare l’antica idea di forno di quartiere, dove settimanalmente si andava con il proprio impasto a cuocere il pane, in effetti questi forni si chiamavano fornaci. In seguito poi hanno scoperto che “fornace” è anche il nome di una costellazione allora hanno aggiunto il nome stella e da questo il nome finito.
Fornace Stella la considero una di quelle pizzerie dove andare e riandare, per ogni occasione, in famiglia e con gli amici anche perché dal menù della pizzeria al menù del ristorante sicuramente si finisce per accontentare un poco tutti i gusti.
Fornace Stella
Piazza Lecce, 9
Lun. – Domenica:
12.30 – 15.30
19.30 – 23.30
Chiusi il sabato a pranzo
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