Come faccio a spiegarvi veramente che vuol dire l’esperienza di una cena da Etienne?
Prima di iniziare a scriverne, ho pensato a lungo a come raccontarla, e devo dire che è proprio una di quelle serate che va provata per comprendere a fondo cosa significa affidarsi alle mani, ops, ai piatti di Stefano Intraligi.
Capire la sua storia è utile per poter comprendere anche la sua cucina, lo chef Intraligi è un ingegnere che lavora durante gli anni di studio nella ristorazione, quando inizia la sua carriera, non abbandona mai la cucina, e si “esercita” a casa per gli amici e nelle occasioni che gli capitano. Poi un giorno, il suo fortunato incontro con Heinz Beck che gli propone uno stage presso la Pergola, da questo momento non è più possibile tornare indietro e dopo questa esperienza, aveva già avviato una scuola di cucina, ma decide di dedicarsi ad un progetto tutto suo, che si chiama Etienne.
Etienne è un bistrot moderno, di cucina gourmet, dove le regole non esistono e non troverete un menù consueto fatto di primi, secondi e antipasti, ma bisogna tenere la mente aperta a provare qualcosa fuori dagli schemi.
Ebbene i piatti provati non smettono di sorprendermi anche ripensandoci, la componente ludica è qualcosa di imprescrindibile qui, e non scherzo se dico che è una delle cene più divertenti che ho mai fatto!
Due menù: “il paese delle meraviglie” e “sogni di latta”. Ci affidiamo al primo, visto che sul tavolo già era comparso il bianconiglio e da lì a ricevere il piatto intitolato alla sua tana, il passo è stato breve! Così siamo caduti nel paese delle meraviglie in un susseguirsi di piatti divertentissimi e buonissimi, da sperimentare, a volte senza posate a volte usando unicamente la lingua per leccare il piatto, come è successo con l’asso di cuori, che replicava il gusto di una arrabbiata!
Tra i piatti più entusiasmanti segnalo:
sicuramente la sua gricia, per i puristi probabilmente potrebbe sembrare qualcosa di totalmente diverso, eppure nel concetto non troppo, infatti si tratta di bottoncini farciti di pere che esplodono in bocca con il loro ripieno liquido avvolti ovviamente dal formaggio che crea un piacevole contrasto dolce e salato. Un abbinamento ben riuscito e un’idea sicuramente vincente.
O anche “l’orto e il mare” un piatto creato dallo chef sul tema della sostenibilità, nel piatto c’è l’elemento della terra ricreato da un biscotto al pomodoro, con il basilico, le cipolle, una spugna agli agrumi e pomodoro, povere di lattuga di mare e maccarello. Oltre all’impatto cromatico veramente notevole al gusto risulta fresco e sapido, unione del mare e un giardino mediterraneo.
In più, sarà possibile assaggiare le tazzine croccanti del cappellaio matto, ovvero il cristal bread, sarà possibile giocare a cricket con i fenicotteri e persino assaggiare le ostrichette che si credevano un alice. Tutti piatti realizzati con abbinamenti unici e che vi sorprenderanno.
Anche sul dessert non mancano gli effetti speciali! La cassata che viene composta al tavolo, direttamente su di un foglio trasparente fa venire il mente una creazione artistica più che un piatto, l’artista è ovviamente lo chef Stefano Intraligi, e il fruitore l’ospite che lì seduto può vedere le sapienti mani all’opera e stupirsi del risultato finale che più che mangiare il cucchiaio ti viene voglia di interagirci affondandoci il dito. Forse è proprio questo il punto focale: il connubio tra divertimento, arte e voglia di esplorare che rappresenta la vera essenza della cucina esperienziale a cui si rifà il titolo di questo post. Diventi protagonista di un viaggio e ad un certo punto abbandoni ogni tipo di schema e inizi a sperimentare anche tu, apri la mente a quello che ti senti di fare. Quando questo avviene siamo su un altro binario rispetto alla classica cena che si può fare ad un ristorante… per questo, secondo me, più che sentirne parlare, Etienne lo dovreste veramente provare!
Mi piacerebbbe tornare presto qui per provare l’altro menù e le novità che durante l’anno vengono introdotte seguendo la stagionalità, alcuni piatti cambiano con frequenza e ci sono sempre “giochi”, ops, piatti nuovi che si possono provare sedendosi qui.
Il locale è molto grazioso, con qualche tocco eccentrico, luci soffuse e comode sedute, una cantina fornita, che ad oggi conta circa 500 etichette e un ambiente romantico ed intimo dove ci si può accomodare per iniziare ogni volta un nuovo viaggio. Io ve lo consiglio vivamente.
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Etienne Roma
Via Scirè, 18, 00199 Roma RM
Tel: 393 890 2073
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