Mentre mi accingo a scrivere questo post, sulla crema fritta, un dettaglio mi mette in forte dubbio su come collocarla.
Ebbene la crema fritta, che già il nome promette così bene da legarsi indissolubilmente con la parola felicità, rimane per me un dolce da fine pasto, al massimo merenda, al limite un fritto che potrebbe far al caso nostro proprio a carnevale… ma il dubbio è il seguente.
La crema fritta spesso fa capolino anche nei migliori fritti misti serviti con l’antipasto.
Una tradizione bolognese? Forse marchigiana? O anche Piemontese, ma qui la nota frittura dolce è con semolino, quindi un altra storia.
Rimanendo fedeli alla consuetudine della mia regioni, direi che se dovessi scegliere quando servire la crema fritta senz’altro sceglierei di farlo a fine pasto e in questo periodo di fritture folli direi che la ricetta cade a pennello. Solo un accortezza, per fare la crema fritta è bene che la voglia vi venga almeno un giorno prima in modo che la preparazione riesca ad avere il giusto tempo di riposo per acquisire la consistenza giusta per essere tagliata.
E’ stato così che una domenica a pranzo con la mia famiglia ho portato la crema fritta per la prima volta, di solito a tavola siamo 9 io avevo fatto questa dose che forse basta per 6 persone, mi sono rammaricata di non aver fatto subito la dose doppia. 🙂
CREMA FRITTA
Per la crema:
1/2 litro di latte intero
2 uova
1 tuorlo
100 gr di zucchero semolato
90 gr di farina
la scorza di 1 limone
1/4 di bacca di vaniglia
Per la frittura:
2 albumi
150 gr circa di pangrattato fine
olio di semi per friggere
Far scaldare il latte con la scorza di limone e la bacca di vaniglia incisa longitudinalmente in una casseruola a fiamma moderata.
In una ciotola sbattere le uova e il tuorlo prima da soli, poi con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungere la farina, versando a filo un mestolo di latte caldo prima che sia giunto al bollore, lasciando sul fuoco il restante.
Unire anche quest’ultimo, sempre a filo e avendo cura di eliminare scorza di limone e vaniglia, quindi mescolare per amalgamare.
Rimettere sul fuoco il composto, a fiamma bassa, e cuocere fino a quando la crema non si addensa.
Foderare una teglia di alluminio con della pellicola trasparente e versare dentro la crema. La crema dovrà avere uno spessore di 1,5 cm.
Far raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigorifero per una notte.
Il giorno seguente tagliare la crema a rettangolini, se sembra che sia troppo morbida è possibile passarla un ora in congelatore prima di tagliarla, tuttavia anche se è morbida ci si può aiutare con un coltello facendo scorrere i pezzettini di crema sulla pellicola trasparente direttamente nell’uovo.
Passare i pezzettini prima nell’albume sbattuto e poi nel pangrattato.
Intanto scaldare dell’olio di semi e portarlo alla temperatura di 170/180° iniziare a friggere pochi quadratini per volta, scolare la crema su carta assorbente e servire.
Si può consumare sia calda che fredda. Si può spolverare la crema con zucchero a velo.
Arianna dice
No davvero? Servita come antipasto?? Non mi è mai capitato! Io la metterei direttamente fra i dolci infatti.
Quante cose scopro da te ^^
Ps: e poi la adoro!
savoytivoli dice
ad ascoli piceno viene di solito inclusa nel tipico antipasto dei fritti all’ascolana: oltre alle ormai diffamate olive all’ascolana (in quelle autentiche si usa solo il cultivar dell’oliva tenera, piu’ altri ingredienti ormai in disuso nella produzione industriale), ci sarebbero carciofi fritti, e la cotoletta di agnello.