Avete presente la nota marca di cracker svedesi? I wasa? Non so se li avete mai presi.
Io per un lungo periodo della mia vita e ancora adesso, ma ne ho quasi la repulsione, mi cibavo di gallette varie di tutti i tipi di cereali, e, tra le gallette, provai anche i wasa… Che in realtà poco hanno a che fare con le gallette ma sono più veri e proprio cracker, con aggiunta di semini vari.
Provando a replicare in casa questi cracker quindi sono arrivata ad una soluzione che un pochino ci si avvicina.
Sono uno snack, che trovo praticissimo da fare e a volte anche comodo per dar fondo a quel sacchettino di semini (sesamo, lino o altre granaglie) che restano per troppo tempo in dispensa senza un degno utilizzo. Ovviamente, per questa ricetta si può dare libero sfogo alla fantasia per la scelta delle farine e dei semi.
La ricetta si misura dosi, quindi è praticissima, basta che rispettiate le proporzioni, utilizzando il misurino che preferite (io, un bicchiere da shot). Per voi, però, ho pesato gli ingredienti e con i pesi indicati ottengo circa 30 crackers.
La ricetta l’ho trovata tempo fa online, ma poi l’ho modificata e rivista, quindi ora mi resta difficile citarne l’appartenenza, se qualcuno la identificasse come la sua, pubblicherò volentieri il nome.
Se vi state invece chiedendo cosa diavolo è l’enkir, andate a spulciare qui dove già ne ho parlato:
biscotti farina di enkir e avena
mini cake enkir e matcha
focaccia di enkir
CRACKER DI ENKIR CON I SEMI
1 dose di semi di lino (30 gr)
1 dose di semi di sesamo (30 gr)
1 dose di semi di zucca (30 gr)
(per un totale di 90 gr di semi)
1 dose di olio evo (33 gr)
3,5 dosi di farina di enkir (100 gr)
2 dosi di acqua (50 gr)
2 cucchiaini di bicarbonato (7 gr)
1 cucchiaino di sale
Riscaldare il forno 180°.
Mescolare i semi, la farina e il sale e il bicarbonato. Uniti gli ingredienti solidi, mescolare quelli liquidi, acqua e olio e aggiungerli all’impasto. Amalgamare bene e formare una palla.
Stendere uno strato di carta forno sulla placca del forno disporre l’impasto sopra e coprire con un altro strato di carta forno, stendere bene l’impasto con un mattarello. togliere il foglio superiore di carta e infornare per 20 minuti (forno ventilato) fino a che non cominceranno a colorirsi.
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simo dice
adoro quei crackers…ti sono venuti uno spettacolo, sicuramente meglio dell’originale 😉
Me li immagino con una fetta di culatello….slurp!
Buon lunedì
Irma dice
Mi piacciono i wasa anche se è da tempo che non ne compro (facendo il pane in casa ho praticamente eliminato pane & affini dal carrello della spesa ;))
Questi tuoi crackers sembrano davvero deliziosi, proverò a farli al più presto!
buon lunedì 🙂
Gaia dice
Ottima ricetta!io ho sempre il sacchetto di semi misti in dispensa che metto un po’ ovunque,dalle insalate alle minestre o li mangio anche cosi quando proprio mi gira la luna! Li faccio con il grano saraceno visto che l’enkir l’ho finito!
Carolina dice
I wasa mi mancano, ma sono rimasta totalmente affascinata dalla prima foto. Bellissima! Ma lo sfondo nero cosa è? Perché non riesco a capire di quale materiale si tratti…
Al contrario di Gaia, con i semini devo ancora prenderci confidenza. Li metto giusto giusto dove ci vogliono e niente più… Però adoro mangiarli. Questi crackers hanno l’aspetto dello spuntino perfetto.
Un bacio!
manuela e silvia dice
Ciao! che strana questa preparazione! la farina è davvero una chicca e chissà il sapore curioso con tutti questi semi vari!
bacioni
Serena dice
No, scusa, adesso però voglio sapere cos’è la farina di enkir! Io non sono una fanatica di crackers, gallette, grissini et similia, ma la foto del tozzetto spalmato di burro e marmellata mi scioglie, anche se ho appena fatto colazione!
Elisa dice
Buongiorno ragazze grazie per i vostri commenti, spero di leggere presto che li avete provati (ne vale la pena).
@Caro: In realtà è proprio la mia cucina che è color antracite, quindi lo sfondo è esattamente il biano della cucina. Grazie tesoro!
@Manu e silvia: Nulla di strano, sono cracker salati, la farina di enkir, che è un farro antico, può essere sostituita da comune farina.
@Serena: L’enkir è un antico cereale, monococco, un antico tipo di farro biologico. Qui ne parlai tempo fà: https://www.kittyskitchen.it/biscotti-integrali-con-fiocchi-davena.html
LAURA dice
Ciao, adoro i semini in genere e i tuoi cracker, splendidamente fotografati, sono troppo invitanti….impossibile non provare a farli!!!
vaniglia dice
elisa, ad ogni post riesci a sorprendermi.
tutte le ricette, e le foto, sono bellissime.
belle proprio, da guardare e riguardare! 🙂
valentina dice
buonissimi con tutti questi semini!
Barbara dice
Volevo provarli sono troppo invitanti ma non trovo la farina di enkir… uff.. 🙁
Barbara dice
volevo provare a farli, sono troppo invitanti ma non trovo la farina di enkir.. uff.. 🙁
Elisa dice
@barabara: usa farina integrale o quella che preferisci. E’ lo stesso, come dicevo nel post, non c’è una regola fissa per gli ingredienti, a parte rispettare le proporzioni. Ciao
Barbara dice
grazie Elisa, era per provare anche con una farina diversa..
Cristina dice
Ciao Elisa… Vorrei riprovare a rifare questi cracker. Mi hanno regalato della farina di enkir e non sapevo ancora come usarla.. domanda: l’olio é d’oliva o di semi? Grazie tante.
Elisa dice
@Cristina: olio extravergine di oliva, con tutti i semini oleosi il sapore dell’olio non si sente per niente quindi puoi usarlo tranquillamente.
Grazie comunque per avermelo segnalato, ora l’ho aggiunto anche nel post.
Cristina dice
Grazie… vado a prepararli!
gianni loda dice
ho usato la tua ricetta x cracker di enkir togliendo il sale e purtroppo sono risultati immangiabili
Dopo averne mangiato 2-3 pezzi la lingua pizzica fortemente lasciando un sapore amarognolo. Forse a causa del bicarbonato forse eccessivo (100 gr farina e 2 cucchiaini di bicarbonato) ?
ciao
Elisa dice
@gianni: ciao gianni, grazie per aver provato la ricetta, strano che seguendo la ricetta ti siano venuti con questo sapore. Io ho usato esattamente queste dosi. Hai controllato che fossero effettivamente 7 gr di bicarbonato?
Comunque ritengo che la dose si possa senz’altro ridurre, se ne senti troppo il sapore. Se riesco, li rifaccio e ti farò sapere. Un saluto e mi spiace che non ti siano piaciuti.
gianni loda dice
ciao, elisa. Ho seguito la ricetta ma togliendo il sale. Forse togliendolo il bicarbonato ha reagito diversamente. Può essere questo ? Li ho fatti di nuovo, senza sale e senza bicarbonato, e sono buoni
ciao
Doc dice
I’m the original poster. There are incredibly few external funding sources in my field, both for completing one’s Ph.D. and then for post-docs. Almost no-one gets a post-doc. I actually had very good doctoral funding: TAships and RAships, fee waivers, a prestigious teaching fellowship and a diertstasion fellowship in my last year there, etc.). Most of my debt was accrued after my doctoral studies, because I tried to stay “in the game,” but without a continuing, full-time job.