Solo qui la chiamano mazzaferrata, proprio in omaggio all’arma medievale che ne ricorda la forma. Siamo a Cupello, ossia a Chieti, e la mazzaferrata è appunto il carciofo.
In questa zona è un ortaggio molto diffuso e conosciuto già nell’epoca greco-romana e partire dal XV secolo ci sono evidenze scritte della sua coltivazione, attualmente sono nati festival e sagre intorno al Carciofo di Cupello e essendo un prodotto del Chietino (mia zona, anzi di mia mamma) sono proprio felice di poter parlare di questo ortaggio per Taste Abruzzo.
In passato parlando di un altro prodotto di zona la Ventricina del Vastese, già l’abbinai a questo tipo di carciofo, in questo caso però, la ricetta proposta è vegetariana perché i carciofi sono farciti con con mollica, formaggio e uovo. Come variante io però, ci metterei qualche cubetto di vetricina. Secondo me ci starebbe un gran bene.
Per la ricetta e la storia del Carciofo di Cupello, vi rimando a Taste Abruzzo.
10 carciofi di Cupello
250 gr di mollica di pane
100 gr di Parmigiano
100 gr di Pecorino abruzzese
5 uova
Prezzemolo
Olio extravergine d’oliva fruttato medio
Sale e pepe
Grattugiare la mollica, il parmigiano e il pecorino, mescolarli insieme, unire le uova al composto. Aggiungere l’aglio schiacciato con l’apposito schiaccia aglio, il sale il pepe e il prezzemolo rotto grossolanamente con le mani. Mescolare bene per ottenere un composto omogeneo e umido, come quello delle polpette. Mettere il ripieno in frigo a riposare e nel frattempo pulire i carciofi, lasciandoli via via a bagno in acqua e limone o acqua e aceto . Scolare i carciofi, salarli leggermente all’interno e aggiungere una manciata di ripieno per ogni carciofo. Preparare una casseruola capiente e disporre i carciofi ripieni a testa in giù all’interno. Coprire di acqua per ¾ e cuocere circa 20 minuti. Con una forchetta provare la cottura, se il carciofo è tenero allora sono cotti. Servire con un filo d’olio a crudo e un’altra manciata di prezzomolo tritato.
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