Quando ti viene chiesto di pensare ad un piatto tradizionale, ad un piatto tipico della tua regione, ad un ingrediente di cui raccontare una bella storia, io non ho avuto molti dubbi, il mio cervello ha collegato rapidamente questo ad una preparazione che rappresenta il Lazio per eccellenza, sto parlando dell’amatriciana.
Molto più di un sugo, molto più di una pasta, qui dentro c’è tutta la storia di Amatrice, il noto comune di Rieti, conosciuto non solo per la sua bellezza purtroppo, ma anche per i tristi fatti che hanno coinvolto queste zone quel 24 agosto 2016. Lì, il terremoto distrusse irrimediabilmente tanti paesi del centro Italia, Amatrice in particolare.
Quest’anno a seguito della lenta ricostruzione è anche stata indetta nuovamente la famosa sagra dell’amatriciana, un primo segno di ripartenza per l’economia locale.
Mi piace scegliere prodotti della zona di Amatrice, di piccoli produttori di queste parti, perché oltre ad essere buoni, spero sempre di poter sostenere qualche artigiano e qualche piccolo produttore per ripartire, per ricominciare. Quando preparo il sugo all’amatriciana, oltre al guanciale del luogo, è fondamentale utilizzare il pecorino amatriciano, un formaggio che ha ottenuto la PAT (Prodotti agroalimentari tradizionali) perché prodotto da altre 25 anni sempre con la medesima modalità nella stessa zona, ovviamente le origini di questo pecorino si perdono nella notte dei tempi, altro che 25 anni! Per chi fosse desideroso di approfondire, rimando a slow food.
Per tornare a noi invece e all’amatriciana quindi, dicevo di aver colto al volo l’occasione di realizzare questa ricetta in collaborazione con Fini, per poter proporre l’amatriciana in chiave diversa, utilizzando i cappelletti e trasformando questo primo in un finger food da proporre per un aperitivo. I tortellini sono resi croccanti da una leggera frittura e il consiglio è gustare lo spiedino immergendo abbondantemente il boccone nel ragù all’amatriciana.
Cosa occorre per realizzare i cappelletti all’amatriciana finger food
una dozzina di cappelletti bolognesi con mortadella
1/2 litro di olio di semi per friggere
1 litro di passata di pomodoro
200 gr di guanciale di Amatrice
100 gr di pecorino amatriciano
50 gr di parmigiano
+ altro pecorino da spolverare sopra
pepe
Come realizzare i cappelletti all’amatriciana finger food
In una padella a fondo spesso mettere il guanciale a cubetti e farlo diventare bello croccante in padella.
Il guanciale rilascerà il suo grasso, pertanto non c’è bisogno di aggiungere al fondo, anzi se necessario, qualora in guanciale avesse rilasciato troppo grasso si può eliminare l’eccesso e tenere solo il quantitativo necessario.
Aggiungere quindi la passata di pomodoro lasciar cuocere a fuoco basso per far addensare, in questo caso, siccome il sugo andrà servito nel bicchiere, deve essere molto denso.
Solo alla fine aggiungere il formaggio grattugiato, mescolare bene e versare il sugo nei bicchierini.
Infilare i cappelletti negli spiedini e a parte scaldare l’olio di semi a 180°C. appena l’olio è a temperatura cuocere pochi spiedini per volta.
Quando saranno belli dorati toglierli e scolarli su carta assorbente, a questo punto saranno croccanti fuori e morbidi dentro, prati per essere serviti con i bicchierini di sugo all’amatriciana.
*Post in collaborazione con: Fini
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