2510 fotografie
5 voli aerei
6 diversi stati attraversati
6 battelli
4250 km percorsi in pullman
2320 km in macchina
6 grandi città/metropoli visitate
circa 50 tra panini e hot dog ingurgitati
almeno 10 fast food diversi testati **
Fare una sintesi e mettere ordine riguardo a tutto quello che ho visto in quest’ultimo mese risulta davvero difficile.
Il volume delle fotografie è imbarazzante, il viaggio, uno dei più belli che ho mai fatto.
10 giorni in Canada quasi tutti concentrati nella regione di Quebec, e ancora un’altra settimana negli States, per poi rientrare e concedersi anche un po’ di riposo al mare e relax a Tropea. Quest’anno è stato un agosto denso di belle emozioni e direi che vale quasi la pena di fare un post per ognuna della grandi città che ho toccato, anche se temo che non sarà possibile.
Ho pensato di fare un riassunto di tappe di viaggio, vorrei essere d’aiuto a chi sta cercando di organizzare un itinerario in Canada e che vorrebbe delle dritte sul genere di viaggio che ho fatto io.
Abbiamo scelto di andare fuori dai soliti tour proposti per il Canada, inserendo gran parte delle visite nella parte della Gaspèsie.
Praticamente il nostro viaggio è partito da Toronto, toccando tutte le principali città, del Canada est, ma spingendoci verso una meta meno turistica: Percè e all’isola di Bonaventura, il punto più a est che abbiamo toccato, per poi tornare indietro.
L’itineario è stato tutto un percorso lungo il fiume San Lorenzo per arrivare alla sua foce e quindi all’Oceano Atlantico.
TORONTO, primi 3° giorni
Sono anche tanti 3 giorni a Toronto, la città è molto grande ma in realtà al di là dell’apprezzare le architetture, l’immenso Eaton Centre, municipio, CN Tower e le piazze principali, non c’è molto di più.
La cosa che più ho adorato di Toronto è la visita alle isole di fronte alla città, un bellissimo parco da dove si gode una vista bellissima su tutta la città c’è un ambiente tranquillo e rilassato e molti si spostano qui per stare in spiaggia sul lago Ontario e fare picnic.
CASCATE DEL NIAGARA, 4° giorno
Da Toronto, si raggiungono le cascate del Niagara e si torna indietro in giornata.
La gita è bellissima perché tra l’altro si attraversa tutta la zona dei vigneti dell’Ontario, qui ci sono alcune produzioni di vitigni internazionali, sopratutto spingono l’Eiswien, ma devo dire non ne ho trovati degni di nota.
Un grande luna park sorge nella zona limitrofa a Niagara Falls, se avete modo, lasciate perdere qui intorno e fermatevi invece a Niagara on the Lake, un micro paesino gioiello dove tra negozi di dolcetti e merletti si può fare una piacevole passeggiata.
MILLE ISOLE e OTTAWA, 5° giorno
Da Toronto si raggiunge Kingston, una piccola cittadina sul lago Ontario da cui partono i battelli per le Thousand Islands (1000 isole) sono una miriade di piccole e grandi isole a metà tra lo stato di New York e quello dell’Ontario. Probabilmente la visita al Castello (che dicono essere) in stile toscano dell’isola più grande non vale la pena. Ma si sa, sempre americani sono in fondo… e quel gusto kitsch difficilmente io riesco ad apprezzarlo. Dopo il giro e il pranzo alle 1000 isole proseguiamo verso Ottawa. Il suo fascino mi ha decisamente meravigliato: la Parliament Hill, i bei parchi intorno, il famoso Chateau Laurier e il museo canadese della civiltà, da cui ho scattato la foto sopra perché da lì si vede tutta la città, hanno un maestosa eleganza non troppo pacchiana, sobria. Ottawa ha il suo fascino e per me del tutto inaspettato.
QUEBEC CITY, 6°e 7° giorno
Alle 10 sulla Parliament Hill a Ottawa c’è il cambio della guardia che tuttavia è uno spettacolo carino da vedere, è una parata po’ stile scozzese con le cornamuse, un po’stile inglese, in una città dallo stile decisamente francese, ma questo ho imparato del Canada che il mix di culture diverse convive in maniera un po’ bislacca e un po’ assurda e crea volente o nolente la sua identità.
Ci spostiamo rapidamente e nel pomeriggio già iniziamo la visita di Quebec City. Siamo fortunati! Nei giorni in cui c’eravamo noi in città c’era la Fêtes de la Nouvelle-France, con musica, balli e gente in antichi abiti francesi. Passeggiare sul boardwalk davanti a Chateau Frontenac guardando il San Lorenzo è davvero una di quelle meraviglie che valeva il viaggio. Vorrei raccontare meglio di Quebec city, magari nei prossimi episodi.
RIMOUSKI, 8° giorno
In foto il faro De La Pointe Au Père, siamo a Rimouski, qui inizia la Gaspèsie, qui abbandoniamo le grandi città e ci godiamo finalmente i parchi e paesaggi che sono molto più affini a quelli della Bretannia, piuttosto che a quelli degli Stati Uniti. Il San Lorenzo via via si allarga fino ad arrivare nell’oceano, in effetti qui l’acqua già subisce molto l’effetto della marea e non è più solo acqua dolce ma in parte salata. Il faro è visitabile, il museo e il sottomarino che si trova lì accanto (non si vede in foto) pure. La cittadina di Rimouski invece non ha assolutamente nulla da offrire, se non una piacevole passeggiata sul lungo fiume.
PERCÈ, 9° giorno
Si susseguono boschi, baie, piccoli villaggi, renne che attraversano la strada e orsi. Finalmente il Canada che volevo vedere, finalmente la natura in cui volevo immergermi. Percé è una località di mare, dove le aragoste costano due lire e lo scoglio forato (“percè” vuol dire questo, “foro”) è il simbolo di questa località. Il paesino è piccolo, negozi di souvenir vecchio stile e tanti campeggi. Il tempo non è dei migliori, anche in questo la Gaspèsie continua a ricordarmi la Bretannia.
ISOLA DI BONAVENTURA, 10° giorno
Siamo all’interno di un parco marino: Percé Rock e Bonaventure Island, da Percè si parte alla scoperta del circondario con un battello. Sull’isola di Bonaventura lo spettacolo è unico, difficile raccontarlo se non vi siete immersi lì, si percorre a piedi un itinerario per fare il giro dell’isola e appena si arriva sul versante opposto da dove la nave attracca si resta senza parole dallo spettacolo, dal rumore e anche dall’ODORE! Ci sono Sule Bassane a perdita d’occhio sono circa 60.000 leggo online, qui nidificano questi uccelli marini e restano sulla costa per nutrire e far crescere i loro figli. I piccoli sono brutti anatroccoli, sono scuri e pieni di piumaggio, ma nel giro di un mese diventeranno bellissimi uccelli pronti a volare. Non meno affascinante è stato sentire il verso delle foche sulle rive dell’isola, erano lì in fila, al sole in nutriti branchi che si rotolavano sugli scogli. Qui a Bonaventura abbiamo trascorso una di quelle giornate indimenticabili, come essere dentro un documentario.
MATANE, 11° giorno
Lasciamo Percè, facciamo una breve sosta a Gaspè e visitiamo il parco Forillon, il primo nel Quebec, fu inaugurato nel 1970. Sorge su un tratto di costa bellissimo, dove si susseguono baie e fari, grandi abeti e scogliere a picco sull’Oceano Atlantico. Solo in questo bel parco varrebbe la pena fermarsi alcuni giorni facendo i sentieri ed esplorando le piccole calette, magari stando nel campeggio a disposizione al suo interno, ma purtroppo il nostro tempo era limitatissimo.
La sera abbiamo dormito a Matane un piccolo centro di poca importanza, ma strategico per il giorno successivo.
TADOUSSAC, 12° giorno
Da Matane è possibile imbarcarsi per attraversare il San Lorenzo e proseguire il viaggio dall’altro lato del fiume per arrivare fino a Tadoussac. Sulla strada facciamo una sosta al centro di Betsiamites, dove vive una comunità di indiani, vera e autentica, nulla di turistico o di vendita di gadget piumati. A Betsiamites parlano la loro lingua, mantengono la loro identità e vivono secondo le loro tradizioni, tramite sovvenzioni statali, in semplici abitazioni. Nella loro comunità c’è una chiesa, perché sono tutti cattolici, è stato molto interessanti sentirli parlare e vedere uno spaccato della loro vita.
Raggiungiamo Tadoussac, il centro è incantevole e devo dire che qui davvero abbiamo presto l’hotel più bello della cittadina, l’hotel Todoussac, ed è quello con il tetto rosso che si vede nella foto, abbiamo cenato qui la sera del nostro arrivo, la qualità non era eccelsa ma era una cena a buffet divertente dove si possono assaggiare tante cose.
TROIS RIVIERES, 13° giorno
Si parte la mattina in barca per il Parco Marino di Saguenay, che si trova su un fiordo lungo il San Lorenzo. Lo scopo è quello di avvistare le balene, ci spiegano che la baia è ricca di krill e spesso sostano qui vari tipi di questi mammiferi, perché mangiano. Abbiamo avvistato delle balenottere azzurre più o meno grandi e una bellissima megattera che stava a pelo d’acqua a respirare e si distinguevano chiaramente anche le sue enormi pinne bianche. Nella stessa baia, foche e pinguini, nuotavano quasi indisturbati, era solo il rumore delle barche che portavano i turisti che creano scompiglio.
Purtroppo è il momento di salutare Tadoussac e ci dirigiamo verso Pointe-au-Pic dove c’è il Casino de Charlevoix e dove arriviamo quasi per pranzo, breve sosta per poi andare alle cascate di Montmorency. Una breve passeggiata a piedi e un bel bagno di spruzzi, perché, che fai non arrivi proprio sotto alla cascata? E di nuovo si riparte perché la meta di stasera è Trois-Rivières.
Qui visitiamo un’azienda che produce sciroppo d’acero. Come si lavora lo sciroppo? Lo sapete che con 40 litri di linfa si fa un solo litro di sciroppo? È stato interessante scoprirlo e se siete interessati all’argomento, questo post è fatto molto bene. Mangiamo a Trois-Rivières e dopo cena ci imbottiamo di pancake imbevuti di sciroppo d’acero rosso.
MONTREAL, 14°giorno
Arriviamo a Montreal e partiamo subito per un giro della città, il tempo a disposizione è poco e Montreal è davvero grande. La città vecchia è la parte più graziosa a mio parere, un giro lì, un giro anche nella zona del lungofiume e un salto sulla ruota panoramica. La giornata passa presto e un acquazzone serale ci fa perdere un po’ di tempo. Ceniamo in hotel con il famoso sandwich a la viande fumèe erano ormai oltre le 22, stanchi morti.
Questo è il nostro ultimo giorno in Canada, domani si parte per gli States.
INDIANAPOLIS, 15° giorno
Un giornata di viaggio per raggiungere in aereo Indianapolis, passando di nuovo da Toronto. Arriviamo in hotel, molliamo il bagaglio e subito raggiungiamo il parco e il centro città. Una curiosa manifestazione-gara tra bande invade il grande parco vicino al museo ed è stato bello anche curiosare ed ascoltare le prove di tanti suonatori.
La città esplode di vita e tutto sembra molto animato.
Ceniamo al famosissimo Sant’Elmo, storica steakhouse della città e ci perdiamo nella skywalk tra i palazzi della zona centrale.
BLOOMINGTON, 16°-17°giorno
Perché mai andare a Bloomington? Località dispersa nell’Indiana e piccola cittadina universitaria? Bè, qui c’era qualcuno di importante che dovevamo venire a trovare, quindi tappa non di rilievo culturale, ma di rilievo dal punto di vista sentimentale. In due giorni a Bloomington abbiamo scoperto che c’è un favoloso mercatino dove anche gli Amish vengono a portare le loro verdure e poco distante un bellissimo parco naturale su lago Monroe, dove si possono organizzare gite e piacevoli escursioni.
CHICAGO 18°-19°-20° giorno
Sono finite le magliette pulite, la valigia che ci trasciniamo dietro ormai chiede pietà, arriviamo a Chicago e patiamo il caldo che in questi 20 giorni non avevamo mai patito, ma le giornate a Chicago sono splendide. La skyline di notte, il lungo fiume e la passeggiata sulla bella spiaggia in riva del lago Michigan… tutto sembra quello che ho sempre visto nei film.
Prendiamo un battello per poter ammirare la skyline dalla costa, le architetture dei famosi grattacieli, dalla Trump Tower a l’Aqua tower.
Visitiamo nell’ordine: l’aquario Shedd, il Field museum (di storia naturale) e l’Art Insitute, una parte perchè è davvero immenso.
Poi ancora: foto sotto il fagiolo, salire sul grattacielo della Willis Tower, sulla ruota panoramica del Navy pier… insomma Chicago è stata una scoperta continua. Ero anche nella lista d’attesa del ristorante Alinea dove avevo prenotato 2 mesi fa, ma purtroppo il posto tanto desiderato non si è liberato, in compenso abbiamo mangiato la Chicago deep dish pizza, per i coraggiosi andate a vedere che cos’è.
DUBLINO-ROMA 21° giorno
Scalo di qualche ora a Dublino e partenza per Roma, il volo più economico era con l’Aerlingus.
Ho poche parole da aggiungere al racconto di questo viaggio, se non, come potete immaginare, un esperienza senza paragoni, il Canada e la Gaspèsie sono assolutamente da non perdere. Spero torni utile come itinerario da seguire a qualcuno che sta pianificando di esplorare le mie stesse zone, per questo ho deciso di trascriverlo, anche se è venuto fuori un post molto lungo.
Federica - Paprika e Cannella dice
… devi dire davvero affascinante,e anche utile, per quando un giorno potrò permettermi un viaggio così bello!
Il mercatino con gli Amish, e la vista di tutti quei meravigliosi uccelli, e poi i grattacieli di Chicago! Complimenti, un ottimo diario di viaggio!
Elisa Ceccuzzi dice
Grazie Federica, è stata una bellissima esperienza in effetti, un viaggio sognato da molti molti anni…