La pasta che bolle nella pentola sul fuoco, il sugo che è pronto e ancora continua a gorgogliare lentamente, mentre con il cucchiaio di legno la mamma lo mescola piano.
A casa mia il suono del tg che sta per cominciare e l’urlo di battaglia “… è prontooo” sanciva l’ora del pranzo. Nei film di solito tutta la famiglia corre intorno al tavolo: il marito, i figli che giocano in giardino tutti felici e sorridenti, bè a casa mia, prima che qualcuno si smuovesse dalle varie postazioni: pc, telefono e altro per arrivare al tavolo, servivano altri 3 gridi battaglia fino ad un “noi mangiamo fai quello che vuoi”.
Cosa centra questo episodio che vi sto raccontando? Bè per introdurvi il fatto che oggi parliamo di pasta, di tradizione, un pochino di più del nostro paese e dei nostri profumi. Questa ricetta che mi è venuta fuori leggendo l’ultimo numero di Thuries gastronomie magazine, dove, guarda un pò, tra le ricette troviamo quattro pagine dedicata ad un certo ristorante italiano. Ma vorrei introdurvelo così:
Questo weekend si terrà a Roma, al Regina Hotel Baglioni, protagonista nel corso del 2011 di un’appetitosa serie di eventi dedicati all’enogastronomia, il primo appuntamento con la cucina italiana è fissato proprio per i prossimi due giorni.
Credo non ci sia bisogno di presentarvi lo chef di Sant’Agata sui due Golfi, lo chef del Don Alfonso 1890, bè si, Alfonso Iaccarino, che sarà a Roma questo weekend per far parlare i suoi piatti di sapori mediterranei, di materie prime selezionate, innovazione nel rispetto della tradizione, insomma del suo stile a tavola.
Quindi tornando a quanto vi stavo raccontando sopra, sfogliando Thuries gastronomie, mi sono imbattutta in una bellissima ricetta di Iaccarino: dire che sono stata in grado di eseguire il suo “vesuvio di rigatoni” sarebbe stato bello, ma qui l’unica cosa che può far da raccordo tra le due ricette è in effetti il colore:
CALAMARATA TRICOLORE (x2)
8 anelli da calamarata
80 gr di spinaci lessati
olio evo
basilico
4-5 capperi di pantelleria
50 gr ragù (nonna style)
scaglie di parmigiano
Realizzate un ragù, con la vostra ricetta di famiglia deve sapere di casa! Preparato il ragù stendetelo a coprire il fondo del piatto.
Saltare le foglie di spinaci in padella con olio sale e capperi dissalati, basta che gli spinaci prendano il calore qualche istante. Passare il tutto con un frullatore ad immersione dopo aver aggiunto un pasio di foglie di basilico, ottenendo una salsa, non troppo liquida, magari non esagerate nel frullare.
Cuocere in acqua salata la calamarata, considerate qualche “anello” in più nel caso si rompessero durante la cottura. Scolare la pasta al dente e riempire gli anelli con la salsa agli spinaci e basilico, potete usare una sac a poche o semplicemente il cucchiaino. Infine grattare qualche scaglia di parmigiano sul piatto e finire con un filo d’olio e qualche cappero.
0
gaia dice
che bella foto eli! mi piace un sacco il macro sulla pasta…
io non sono una pastara ma leggere le ricette che trovo nei blogs che amo e guardare le foto mi fa sempre comunque venire vglia di un bel piatto di pasta semplice semplice come quello che proponi qui, elaborato ma alla fine dai gusti semplici.
=)
Carolina dice
Anche da noi finiva sempre con un “noi mangiamo tu fai quello che vuoi”! 😉 Penso sia normale, francamente! Tutt’ora ci vuole un po’ quando siamo tutti assieme…
Concordo con ciò che ha detto Gaia! 🙂
Buon fine settimana tesoro!
babs dice
ragazzi ma qui siamo troppo avanti! bellissimo piatto elisa 😉 braverrima!
lucy dice
decisamente un inno al tricolo molto gustoso!
Ely dice
emi sono ritrovaa nell’urlo…. chi legge, chi è alla Wii chi è al pc e chi si stà addormentanto e io in cucina.. alla fine servo il mio e si arrangiano… ricetta gustosissima per festeggiare il tricolore! davvero gustosa! ciao Ely
Onde99 dice
Tesoro, ma hai deciso di aprire un ristorante o semplicemente di fare la prestigiatrice? Come cavolo hai fatto ad ottenere una presentazione così perfetta?
Enrico dice
Che difficoltà hai avuto col vesuvio di rigatoni?
Elisa dice
@Enrico: bè diciamo che gli ingredienti sono molto di più e la preparazione più ricca quindi presa l’idea ho fatto in base alle disponibilità in casa! 🙂
manu e silvia dice
Buonissimo questo piatto: dieverso e con un trio di colori inconfondibile! ci incuriosiscono i capperi nel tutto….
baci baci
Glu.fri dice
Meraviglia italica , ecco. Se trovo il formato giusto (e dovrei) la propongo da queste parti giusto per far capire cosa é la vera cucina italiana…
Le Rocher dice
Ma quanto è bello questo piatto!?!?!?Stupendo!
Daphne dice
Bellissima, si mangia con gli occhi*
Symposion dice
beh il don alfonso è davvero un posto fantastico, lo chef il massimo! non perché sia di parte…eh eh 😀
buona la calamarata
buon we
Patty dice
Ciao Elisa, chapeau sulla tua calamarata. Un’immagine che strizza le ghiandole salivari…Sono felice che hai citato Alfonso Jaccarino. Ho avuto la fortuna di pranzare da lui e conoscerlo bene insieme alla moglie Livia che è la vera anima del Don Alfonso. Due persone fantastiche. Complimenti per questo capolavoro. Buona domenica, Pat
Vero dice
A casa mia il “è proooontoooo” veniva urlato almeno 3/5 volte fino a che non compariva papà che in dialetto diceva “ti vuoi alzare? la senti tua madre o no?!”
piatto presentato benissimo!