Ultimo appuntamento con i formaggi di Collio, dopo 3 ricette che mi hanno insegnato a conoscerli e apprezzarli (moltissimo), arrivando fino agli alpeggi della Valtrompia e scendendo a San Colombano dall’affinatore che li scopre e li tutela, arrivo ora a prestarvi l’ultimo rimasto: la Formagella di Collio a pasta semidura.
A differenza della formagella incontrata precedentemente, questa qui è a latte intero vaccino e, non da poco, è di alpeggio. Di questo infatti, si trova conferma nel colore della pasta del prodotto leggermente più gialla per via del betacarotene presente nelle erbe di montagna di cui le mucche si sono nutrite.
Per produrre questo formaggio, viene utilizzato il latte di mucche che pascolano a media quota in estate. La cottura viene ancora fatta su fuoco alimentato a legna, dopo di che il prodotto stagiona per 80-90 giorni.
L’ASSAGGIO
La crosta è unta con olio di lino alimentare, quindi deve essere grattata via leggermente prima di degustare il prodotto che si caratterizza da spiccatissimi sentori vegetali di erba fresca, di profumo di fiori e ovviamente di latte cotto.
Si abbina bene a piatti quali come la polenta, ma soprattutto da solo.
La ricetta di oggi, la trovate su Quale Formaggio.
Carolina dice
Ma ti rendi conto che hai pure la pianta intonata al tessuto e al legno? Sei avanti, non c’è storia. 🙂
Baci,
Caro
Elisa dice
@Caro: basilico viola fiorito! 🙂
Ma solo tu sei in grado di apprezzare queste cose… baci
Nicol dice
Uno dei formaggi della mia zona 😀
Quasi ne sento il profumo!