Borgogna 2009 e La Barrique

Borgogna 2009 e La Barrique

Uscita Montecompatri, mezz’ora da Roma, vale la pena avventurarsi un pochino fuori città per provare la cucina de la Barrique, il ristorante gourmet che si trova all’interno dell’azienda agricola Poggio le Volpi.
A dirla tutta, sono due i ristoranti che si trovano qui, uno è “Epos” più semplice, che propone carne, l’altro invece più ricercato “La Barrique” diretto dallo chef Oliver Glowig, situato all’interno della barricaia dell’azienda.
Siamo sempre alla ricerca di qualche posticino dove fare le nostre serate di degustazione e qui abbiamo trovato davvero un ottima accoglienza e disponibilità, un menù degustazione ad un prezzo buono se rapportato con la qualità offerta, perché siamo sugli 80 euro e il servizio è attento, gentile e alla mano.

Il benvenuto che ci viene offerto è un piatto a base di sgombro, il filetto viene prima affumicato, poi caramellato e servito con ricotta di bufala e confettura di accompagnamento. Insieme abbiamo bevuto uno champagne che non avevo mai provato: “Andre Clouet” (grazie Stefano!) si contraddistingue per avere un naso tutto incentrato sui lieviti, non manca di freschezza ma è anche molto rotondo nel gusto, riempie il palato con una piacevole morbidezza. (voto: 90/100)

Seguiamo subito con la seconda bottiglia in assaggio, il famoso Cristal 2008 di Roederer, bottiglia nota ai più per aver avuto i 100/100, ero proprio curiosa di assaggiarlo ed in effetti si rivela un ottimo champagne. Difficilmente avrei indovinato alla cieca i suoi 10 anni, perché è fresco e minerale, note floreali non mancano e in bocca ha un ingresso dolce e morbido, disarmante la persistenza, lunghissima. Il naso via via si apre in note di nocciola e frutta secca, di talco, note smaltate, ad un secondo assaggio porta alla bocca le bollicine fini e persistenti, i sentori di lievito che avvolgono il palato e non si cancellano facilmente (98/100)

Ci viene servito anche l’antipasto, che è una “terrina di pollo con riduzione di Baccarossa e insalata di erbette” la carne è leggermente bagnata con il mosto, sopra una julienne di cappesante e per finire un’insalatina che va poi a pulire la grassezza delle cappesante.

Invece con il piatto seguente “fegato grasso d’oca e petto d’anatra con lamponi” si entra nel vivo della degustazione, passando ai primi due rossi, che con l’anatra si abbinavano magistralmente.

Vosne Romanée Vieilles Vignes 2009 Cecilé Tremblay: resto sempre ammaliata dallo splendore di certi pinot nero, il naso è bellissimo, note mentolate, balsamiche, proprio di talco mentolato, e poi i frutti rossi, la mora e le bacche. In bocca un tannino ben presente rivela poi un gusto di tabacco e qualche spezia. (89/100)

Invece, Vosne Romanée 1er Cru Les Beaumonts 2009 Cecilé Tremblay, sembra essere il fratello maggiore del precedente, più elegante e gentile, come nel precedente tornano le note di talco, di tabacco, di frutti, in bocca ha un corpo maggiore e una struttura diversa, più persistente e sempre un tannino piuttosto presente. (90/100)

Un piatto davvero notevole, quello che ho preferito, sono stati i “bottoni ripieni di coniglio alla cacciatora in acqua di pomodoro e olive disidratate” anche questo un buon abbinamento con lo Chambolle Musigny 1er Cru Les Cras 2009 di Roumier: se all’inizio il suo naso sembra sommesso, sembra non esprimersi, si stava solo nascondendo sotto mentite spoglie, in realtà si esprime eccome, ma lo fa semplicemente con meno irruenza dei 2 calici precedenti. Un vino molto complesso, con note più scure e meno squillanti. Presente la freschezza e la balsamicità, le note di cuoio e un floreale maturo. In bocca tannino elegantissimo e un corpo snello, restano in bocca sentori di foglie bagnate e tabacco, per poi proseguire con un gusto di amarena e una mandorla amara.
La sua evoluzione in bocca è poliedrica, nel finale si apre con note più dolci di confettura di ciliegia, persistente. (95/100)

Di seguito riassaggio lo Chambertin Grand Cru 2009 di Trapet, quando trovo i vini di borgognona che profumano di viole e rose, capisco perché in tanti amano così tanto questo terroir. L’impatto al naso è incredibile, il floreale, il fruttato di ciliegia, balsamico, dolce. All’assaggio rivela un corpo elegante e fine, quasi leggiadro, un rosso che definirei “femminile”, continua il bocca la sua persistenza, a lungo, si evolve sulle note del tabacco e poi arriva la frutta e il floreale che si percepivano all’olfattiva. Un rosso fresco, un tannino leggiadro. Da bere a fiumi. (96/100)

L’abbinamento anche questo caso ben riuscito con il “piccione con crema di cipolla bianca e scalogno alla pancetta“: il piccione viene avvolto in una foglia di spinacio, il petto viene tenuto insieme da una farcia creata con la coscia fegatini e frutta secca, sotto alla carne una crema di cipolla, e al lato come accompagnamento uno scalogno avvolto in pancetta e ovviamente sopra la carne c’è la scaloppa di foie gras.

Segue l”agnello con peperoncini verdi” il carré d’agnello viene impanato e fritto, poi servito con friggitelli riempiti con caprino e lardellati sulla base di peperoni verdi e pomodoro, anche questo un bellissimo piatto.

Chiude la degustazione il Nuits Saint Georges 1er Cru Les Vaucrains 2009 Chevillon, un altro rosso che rispecchia al naso tutte le caratteristiche tipiche dei pinot nero di Borgogna, un bel frutto rosso, le note fresche sentori di latte, in bocca entra con una certa astringenza ma poi si apre sulle note fruttate e dolci, anche questo come persistenza è davvero incredibile. (95/100)


Per dessert io assaggio la pera sciroppata alla vaniglia servita con biscotto la cioccolato fondente leggermente salato e ganache di erborinato.
Divertente la proposta della “fetta al latte” un altro dessert che si compone di, sue strati di cioccolato con la crema al latte all’interno e memorabile, la piccola pasticceria con le bombe fritte alla crema (paradisiache).
Insieme agli altri assaggi dolci: cioccolato bianco e lampone, croccante alle mandorle salate, meringhetta morbida al limone, macaron arancia zenzero e zafferano, caramelline gelatinose a base di limone lavanda e peperoncino e chips di zenzero candito ed essiccate.

La barrique è un posto che consiglio, sia per passare una bella serata, ma anche di giorno per apprezzare l’incredibile panorama, da qui si possono ammirare i filari delle viti dell’azienda con lo sfondo di Roma in lontananza.

La Barrique Poggio le Volpi
Via di Fontana Candida, 3, 00078 Roma RM
Chiuso lunedì e domenica a cena
06 9416641

2