Non sapevo proprio come voler strutturare questo post, volevo raccontarvi un po’ di cose viste durante il weekend ma allo stesso tempo volevo lasciarvi una ricetta, quindi ho trovato un fil rouge che collega le due parti, il tema è l’autunno. Si, perchè visitare una cantina nel momento della vendemmia quando l’odore delle vinacce si spande tutto intorno, quando le vespe ronzano intorno ai raspi il mostro ribolle nei tini è per eccellenza l’immagine di questa stagione, giusto?
Poi c’è l’ambiente casalingo, quando la sera si torna a casa infreddoliti, si accompagna al caffè bollente una fetta di torta, insomma è autunno quando ci fa piacere accendere il forno, e non ci sono giornate migliori di queste domeniche di ottobre per gustarselo di più.
Ma veniamo al dunque, visitare la cantina di Masciarelli è stata una gradevole sorpresa, si, conoscevo il produttore ma non avevo la minima idea di quanto potesse essere accogliente il Castello di Semivicoli e quando poetico vedere la Maiella dalla sua cantina.
E’ sabato, sono a San Martino della Marruccina (Chieti) e quando faccio sosta davanti a Villa Gemma, dove c’è la cantina di Gianni Masciarelli mi sorprende l’odore di vinacce e mosto che arriva al naso, è periodo di vendemmia e gli impianti sono in funzione. Mentre curiosiamo tra una baricaia e l’altra, scopro tutto il lavoro che c’è dietro alla linea di vini Marina Cvetic e Villa Gemma, il trebbiano per la prima e il Montepulciano d’Abruzzo per la seconda hanno guadagnato molti premi (ad esempio il Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Rosso 2007 è 5 Grappoli 2012) e sono i due vitigni autoctoni dell’Abruzzo che Masciarelli riesce ad interpretare molto sapientemente.
Dopo la visita alla cantina si procede verso il Castello di Semivicoli, oggi una struttura ricettiva costruita tra il seicento e il settecento come palazzo baronale, restaurata dal 2004 i poi quando Masciarelli lo acquistò. Un antica pressa per olio, unica nel suo genere in Abruzzo troneggia nella sala conferenze e all’ultimo piano la vista sulla Maiella, Chieti e Bucchianico è tagliere il fiato.
La degustazione dei vini avviene in questa stagione nei locali delle antiche cucine con tanto fuoco acceso, oltre ai vini si possono provare i vari tipi di olio prodotti da olive: leccino, frantoio, carboncella, Dritta Loretana.
La tipologia di degustazione è a scelta del visitatore, partono dai 15 euro fino ai 40, in cui è compreso un pranzo semplice a base di prodotti locali. Tra i vini che ho preferito sicuramente quello che consiglierei di provare per originalità è lo Chardonnay Marina Cvetic (affinato in barrique nuove per 23 mesi) e il Montepulciano della stessa linea, anche questo fa barrique 12-18 mesi. Il primo: fruttato e con note di tostatura non invadenti, che tendeno alla nocciola e alla frutta secca. Il secondo: Oltre ai profumi tipici del legno, vaniglia cuoio e cacao è netto il profumo di viole e frutti rossi.
Gradevole anche il rosato della linea base e il trebbiano classico.
Tornata casa infreddolita e stanca dal weekend, mi sono ritrovata a prepararmi un caffè di quelli “lunghissimi” cioè americano, e insieme, non ho saputo rinunciare ad una fetta di torta preparata la sera prima perchè era irrefrenabile la voglia di provare una ricetta letta sul nuovo libro di Christophe Felder “PASTISSERIE!“.
Quando ho iniziato a sfogliare quel libro mi è venuto l’insana idea di fare tutte le ricette, come nel film insomma… E chi lo sa che magari giorno dopo giorno… :)) Intanto inizio per ordine dalla prima ricetta del libro :))
TARTE AUX QUETSCHES (per 6 persone)
125 gr di burro tagliato a cubetti
250 gr di farina 00
1 cucchiaino da caffè di sale
40 gr di zucchero semolato
12,5 cl di acqua fredda
50 gr di pan grattato
500 gr di prugne fresche
2 cucchiai di zucchero a velo
1/2 cucchiaino di cannella e e cardamomo appena tritati
Mescolare tutto il primo gruppo di ingredienti nell’ordine indicato, mescolare prima gli ingredienti solidi e alla fine aggiungere l’acqua. A me è servita un pochina di più di quella indicata da Felder, ne ho usati 30 cl. Regolatevi ad occhio aggiungendone poca per volta fino a che l’impasto non è compatto.
Avvolgere la pasta brisèe nella pellicola e lasciare in frigo due ore.
Trascorso tale tempo, accendere il forno a 200° e stendere l’impasto a 3 mm di spessore, trasferire in una teglia da crostata da 26 cm.
Tagliare le prugne a meta e su ogni metà applicare un taglio verticale fino alla metà. Questo taglio serve per non far sollevare troppo le prugne in cotture e lasciare belle “stese”. Disporre uno strato di pan grattato sulla brisèe e disporre le prugne in cerchi concentrici.
Cuocere a 200° per circa 40 minuti (forno ventilato), quando la torta sarà fredda spolverarla con zucchero a velo cannella e cardamomo mescolati prima di tagliarla.
Aspettate! Un ultima cosa, ma non per importanza, vi ricordo che è in corso il contest di Carolina di Semplicemente Pepe Rosa, in cui potete sbizzarrirvi con le vostre torte autunnali, io scelgo questa che vi ho appena descritto, con le prugne violette dell’autunno, per partecipare.