Se non è una novità per molti di voi, All’Oro è stata una novità per me, locale nella lista dei “must go” da molto tempo, ma per un motivo o per l’altro ho sempre rimandato. Finalmente varco la soglia e mi trovo avvolta da luce soffusa dorata, coccolata e seguita con cortesia e attenzione, quasi viziata oserei dire.
Dal 2007 All’Oro ha aperto nel cuore dei Parioli, fa parte dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, ha ottenuto una stella Michelin e continua a far parlare di se, in lungo e in largo.
Il motivo di tale veloce fama è sicuramente merito di Riccardo di Giacinto e Ranoma Anello, lui chef che annovera nel suo curriculum collaborazioni con: Marco Pierre White, Ferran Adrià, Alfonso Iaccarino e Marco Dilani, lei in sala, sempre sorridente e disponibile per ogni esigenza.
I coperti del loro locale sono 24 e solamente questo ci fa capire la tipologia di locale.
Passando subito a parlare del menù, sicuramente, una cosa che ho apprezzato è che, finalmente, il benedetto menù degustazione è proposto con piatti selezionati dal cliente. 🙂 L’unico problema è che questa scelta non ci solleva dall’imbarazzo del “cosa prendere”. Quindi si riparte con una lunga e attenta lettura del menù comprensiva di spiegazione dei piatti (perché la maggior parte, bè si, la richiede proprio). Non a caso la cucina di Di Giacinto viene definita creativa. Tutti i piatti hanno la caratteristica di raccontarci qualche accostamento coraggioso che è impossibile comprendere solo leggendo il “titolo”, menomale che Ramona viene in nostro soccorso.
Tre gli antipasti provati, i primi due, che mi hanno davvero emozionato: il tiramisù e la panna cotta. No! Non ho iniziato dal dessert ☺. Ho iniziato dal tiramisù di patate e baccalà con lardo di cinta senese, tre sapori perfettamente bilanciati e tenuti insieme dalla cremosità delle patate che fa da raccordo. A seguire, la panna cotta di bufala affumicata con crocchetta di astice, piatto che trova nel gioco di consistenze il suo punto di forza. La mozzarella è leggermente calda e fusa, la carnosità dell’astice avvolto nel guscio croccante di un fritto leggero e dorato, è quasi paradisiaco, il tutto accompagnato da un pomodorino confit dolce e qualche cappero salato a terminare il piatto. Il “susci” di fassona con tartufo, il terzo degli antipasti è tuttavia interessante come presentazione e come idea, invece della solita tartare.
Tra i primi, consigliatissimi i cappelletti in “brodo asciutto” con parmigiano e zafferano, si il brodo è dentro i ravioli, così non appena si mettono in bocca, questi esplodono, regalando tutto il loro sapore, confortante, caldo, che riporta indietro a piatti tradizionali della domenica. Un viaggio tra i ricordi in un solo istante.
Arriva il turno della variazione di agnello, in cui abbiamo provato sia il famoso Lamb’urger, sia la stuzzicante cotoletta alla milanese con purè, sia il macaron con i carciofi, sia la polpettina di cicoria insomma un piatto che all’interno conteneva tante idee, sicuramente ognuna da approfondire con maggiore attenzione.
Solamente alla fine, ho avuto modo di provare il mitico “Rocher” di coda alla vaccinara con gelée di sedano, piatto ormai famoso, quasi marchio di fabbrica di All’Oro. Tutti i sapori della coda alla vaccinara sono riportati in questa sorta di polpettina avvolta in una granella croccante sul suo ragout. Anche se a questo punto ero davvero sazia, non posso negare che il rocher è un esperienza da provare.
Ci siamo: predessert, dessert e piccola pasticceria. Il tiramisù, anzi la rivisitazione del tiramisù (questa volta dolce) è composta da crema e biscotto avvolto in un guscio croccante e sferico di meringa, una trovata che nella sua semplicità ha del geniale. Per me, invece, un dolce tutto di cioccolato :), sono una viziosa lo so! Nel mio dessert infatti: gelato, morbido al cioccolato bianco, pralina alle nocciole e cannollo, tutto di cacao pregiato, per tutti gli amanti di questa spezia una vera goduria.
Abbiamo bevuto: Pascal Mazet, Millésime 2002
Costi: menù degustazione 4 portate a 65 euro oppure 6 portate a 85.
Si dice che non è tutto oro quello che luccica, ma è anche vero che l’oro luccica eccome, se lo sappiamo trovare e distinguere. Ecco, all’Oro rientra nel secondo caso.
All’Oro
Via Eleonora Duse, 1/E Roma
06 97996907
www.ristorantealloro.it