Inizia una settimana ricca, ricchissima di cose da fare, quindi anche tante cose di cui parlarvi, non so da dove cominciare. Forse la cosa più conveniente è partire da… Si!
C’era una volta una fassona che viveva nelle langhe Piemontesi, presso un piccolo allevatore del cuneese, si nutriva con erba, fieno e cereali locali. Quando divenne grande la sua carne pregiata venne macellata da “Oberto“, un antica macelleria a conduzione famigliare che ancora oggi lavora come tempo fa, selezinando le razze autoctone, come i bovini di tipo fassone e acquistando solo da piccole aziende agricole consentendo a queste di sopravviere allevando capi di bestiame sempre di più difficile reperibilità. E’ il problema dell’allevamento in Italia sempre meno giovani sono disposti a fare questo difficile mestiere. Tanto per ricordavi la puntata di Report di quealche tempo fa…
Dunque dal Piemonte questa carne è arrivata a casa mia, dopo aver pensato a come gustarla al meglio, ho deciso che usare il riso rosso integrale selvatico e le uova di Paolo Parisi, sarebbe stata la sua giusta “morte”. D’altronde la scelta del riso è ricaduta sempre su un prodotto Piemontese, quello de: “Gli Aironi“, ma per i capperi sono andata in tutt’altro luogo e sono andata a pescare quelli di Pantelleria, in particolare quelli dell’azienda La Nicchia. Un tripudio di eccellenze tutte in un solo piatto insomma!
Per esempio lo sapevate che per il cappero, anzi per meglio dire il “cocuncio” (grazie aurelio!) il calibro migliore è quello di 8 millimetri?? A quanto pare quando il frutto cresce arrivando a questa dimensione smette di essere acerbo ed è al giusto punto di maturazione, quindi sono perfetti sia dal punto di vista gustativo che quello olfattivo. So che le foto alla carne non sono mai belle, se volete curiosare sul work in progress trovate la foto qui.
Prima di passare alla ricetta, aspettate! Vi avevo detto che avevo tante cose da dirvi, vi chiedo un voto qui.
TATARARE DI FASSONA SU RISO MISTO E UOVO POCHE’ FRITTO
250 gr di tartare di coscia di fassona
200 gr di riso integrale misto: rosso selvatico, integrale, lungo
3 uova “paolo parisi”
6-8 capperi “la nicchia”
scorza di limone
olio di semi per friggere
pangrattato
olio evo
fleur de sal
timo fresco
Lessare il riso in acqua salata, di solito questi tipi di riso hanno tempi di cottura più lunghi, anche 50 minuti. A cottura ultimate scolarlo e condirlo con olio e sale.
Con un coltello tagliare la tartare condirla con dei capperi dissalati tagliati a pezzetti, la scorza grattuggiata di limone, olio e sale mescolando bene.
Rompere le uova e prelevare il tuorlo, rotolarlo delicatamente inun piatto con del pangrattato. Prelevare il tuorlo con una paletta e immergerlo in olio ben caldo. Il mio consiglio è di immergere anche tutta la paletta nell’olio così sarà più facile prelevare l’uovo ultimata la cottura. Friggere il tuorlo per circa un minuto.
Con l’aiuto di un coppapasta formare una base di riso, mettere la carne sopra e aggiungere l’uovo caldo. Guarnire con del timo fresco e un pizzico di sale sull’uovo.
Federica dice
Con la tartare di carne non ce la potrei fare, cruda mi fa impressione. Ma quell’ovetto è davvero particolare, non avevo mai sentito questo tipo di cottura. Un bacio cara, buona settimana
Carolina dice
Buongiorno bellissima!
A me quell’ovino fritto mi fa una gola… 🙂 Sai che ignoravo totalmente la possibilità di friggere un tuorlo d’uovo così?!
Adesso corro a votarti!
Nel frattempo, ti auguro una buona settimana.
Meggy dice
Giorno bella!!!
Che post fantastico, questa ricetta è anche la morte mia ti dirò!!!
Mmmmh che colori perfetti, che ingredienti ottimi e ricercati, voglio assaggiare assolutamente questo piatto, ho l’acquolina, uffa!!!!
Non ho mai provato a fare l’uovo pochè, ma mi ha sempre attirata, solo che non credo che nelle mie mani il tuorlo farebbe una bellissima fine!!
Mille baci e buona settimana!!!
Cris dice
ma quell’ovetto lì è spettacolare!dalla foto mi sembrava pane fritto, invece mi sa che è ancora più goloso:)
buona giornata
Juls @ Juls' Kitchen dice
Acciderbolina! qui hai usato prodotti di primissima qualità! il risultato è davvero eccezionale!
L’ovetto fritto così è da urlo!!
imma dice
mamma mia tesoro che colori che ha questo piatto e che prodotti delòiziosi con un risultato favolosamente gustoso!!baci imma
Onde99 dice
Caspiterina, che raffinatezza… la composizione e la scelta degli ingredienti parlano di alta cucina, ma (e so di non essere la prima a notarlo) la cosa più sorprendente è il metodo di frittura del tuorlo! Geniale!
Giulia dice
O_O ok io non riesco neanche a lessarlo un tuorlo (gli ovis mollis rimangono un miraggio) figurati a friggerlo! tanto di cappello!
un bacioneeee
Luciana dice
Complimenti cara, questo piatto unico è davvero sfizioso e colorato!!! mi piace molto!!! un abbraccio 😀
Ambra dice
Più che un piatto una scultura!!!Peccato che non mi piaccia la carne cruda…però l’ovetto pochè fritto è davvero chic!!
mediterraneum dice
Brava, bella ricetta!
Unica nota: il cappero è il bocciolo del fiore della pianta del cappero e non il frutto.
Il frutto è il “cocuncio” che non si usa normalmente per cucinare. Di solito infatti viene usato come appetizer dopo averlo dissalato e poi messo sott’aceto.
Elisa dice
grazie ho corretto!
alem dice
Uh, la Nicchia… profumo di casa per me!!! 🙂
L’ovetto fritto fa sempre la sua porca figura… :):)