Non vi pare di sentire in sottofondo qualche canzone francese di quelle con la fisarmonica e il ritmo incalzante? Non vi pare impossibile parlare di crepes e galettes bretonnes senza sentici un pochino francesi? Per me è sempre la stessa storia, e mentre preparo, tanti ricordi di viaggi mi affollano la mente.
La Francia l’ho girata abbastanza, dai fari della Bretannia, ai campi di lavanda della Provenza, da Parigi a la Route du Champagne, alla settimana bianca su le Hautes Alpes, eppure ogni volta mi piacerebbe tornarci. Così il cibo diventa consolatorio, ma anche, sprona al nuovo viaggio… Perché, diciamoci la verità, la galette bretonne mangiata al tavolo di casa mia non avrà mai lo stesso sapore di quella mangiata nel bistrò parigino. Per quanto io mi possa impegnare. 🙂
La crepes al grano saraceno più famosa del mondo, in Francia viene persino venduta dentro delle orride buste nei supermercati con la bella donnina dal tipico vestito bretone che fa capolino sulla confezione, ecco, ma io dico… Quanto ci vorrà a farla in casa?
Troppo poco! Tanto che si trasforma spesso in un salvacena dell’ultimo minuto per quella volta che si torna a casa stanchi e con tanto bisogno di consolazione, così un cibo calorico e corroborante, unito all’arrivo dei primi freddi diventa risolutivo e amato all’istante.
GALETTES BRETONNES
125 gr di farina di grano saraceno
100 gr di latte fresco intero
150 gr di acqua
25 gr di olio extravergine d’oliva fruttato leggero
un pizzico di sale fino
1 uovo codice 0
Per farcire:
2 fette di prosciutto cotto (io mortadella di prato)
2 uova
erba cipollina
Unire in una ciotola tutti i liquidi: latte, olio e acqua. Setacciare la farina e il sale all’interno dei liquidi mescolando con una forchetta o una frusta.
Ottenuto un composto liquido e senza grumi, amalgamare anche l’uovo e lasciar riposare in frigorifero un ora.
Ungere una padella antiaderente, oppure una piastra se l’avete, e prelevando il quantitativo di un mestolo di impasto, disporlo sulla superficie bollente e allargarlo rapidamente, con il bastoncino apposito in legno.
Cuocere un paio di minuti da un lato e un altro minuto dall’altro. Procedere fino alla fine della pastella, così si ottengono 4-5 gallette medio-grandi.
Per condire la crepe:
Un volta cotta la crepe da un lato, disporre il prosciutto cotto e rompere un uovo intero sopra. Proseguire la cottura fino a che l’albume non diventa bianco.
Piegare i lati della crepe, ottenendo un quadrato e la galette è pronta.
Giulietta | Alterkitchen dice
Ecco, io spesso arrivo con dei resti inutilizzabili di farina di grano saraceno e mai mi è venuto in mente di fare le galettes bretonnes?! Male, moooolto male!!
Bellissima idea, e tanti ricordi francesi, anche se molto lontani.
Un abbraccio
Lorenzo dice
Ci sono alcune cosine che non vanno 😉
Mi permetto:
L’impasto tradizionale è solo farina, acqua e sale. Niente uovo, niente latte o grassi. (se proprio proprio, un cucchiaino d’olio). Impasto denso, di vuole per forza l’attrezzino adatto a spargere la pastella.
La gallette non va girata. Si stende l’impasto, si apre subito l’uovo, e si mettono gli ingredienti, si lascia cuocere, si chiude a quadrato, spennellata di burro sui lembi piegati, e via.
Complimenti per il sito.
L.
Elisa dice
@Giulia: Grazie Giulia, si un ottimo modo per far fuori quella farina, che si usa poco. 🙂
@Lorenzo: ciao Lorenzo, grazie per avermi dato la tua versione. La prossima volta proverò.
Lorenzo dice
🙂
imma dice
Sono splendide tesoro un incanto e per chi come me sogna parigi e come esserci dopo aver visto questa preparazione!!Un bacio,Imma
Giovanna dice
Grazie per essere passata da me, mi hai fatto scoprire il tuo blog, stupendo! Le crepes mi piacciono tantissimo ed anch’io, quando cucino, mi sembra di rivivere, in base alla ricetta in preparazione, l’atmosfera del luogo o della stagione! Un bacio
Serena dice
Elisa, non sminuirti: la galette bretonne non è affatto una cosa facile da preparare, al contrario. Le tue sembrano perfette, hanno persino l’occhiatura da tipico bistrot e, anche se ammetto che non è la stessa cosa che mangiarle a Parigi, devi essere fiera di te, sei bravissima!
lucy dice
spattacolare…adoro questa melodia..nel piatto
Francesca | TheBlackFig dice
La scorsa settimana ho fatto le crepes flambè al gran marnier e pensavo proprio alle galettes bretoni per una versione salata… mi hai letto nel pensiero? 🙂 Proverò questa pastella quanto prima. Ti auguro una buona serata!
Silvia dice
Mea culpa mai mangiata. Ma mi hai fatto venire una voglia! Proprio quei piatti che piacciono a me! Semplici ma ricchi!!
Carolina dice
Io, invece, non l’ho girata abbastanza. Solo Parigi, Bretagna e Normandia… Urge viaggetto francese! 😉 Ma, soprattutto, non ho mai assaggiato una galette bretonne. Ma quella farina di grano saraceno mi fa una gola incredibile…
Buona serata tesoro!
Valentina dice
Adoro Parigi, il cibo francese… ci ritornerei di corsa… e queste galettes sono una meraviglia, complimenti! 🙂 Un bacione 🙂 :**
Simona Mirto dice
Ely tesoro come stai? è un pò che non ci incrociamo… è un periodo un pò impegnativo ma io ti seguo sempre anche se non riesco sempre a scrivere un commento… ma questo penso che tu lo sappia:* io oltre alla musica incalzante leggo poesie tra questi piatti e questo meraviglioso setting… un tuffo nella mia amata Francia… a volte ci dimentichiamo quando poco basta per ritrovare un “sapore” caro:) ti abbraccio:*
Enrica dice
Le tue galletes sono splendide e mi portano subito a Paris, complimenti per le bellissime foto!
Buona giornata
Enrica
Francesca dice
Posso piangere? 😀
Anche i muri ormai sanno quanto ami la Francia… ci sono stata ad agosto e già ci tornerei… non sai quante gallette ho mangiato in deliziosi bistrot e localini bretoni… erano il mio pranzo quasi quotidiano!
Mangio le foto con gli occhi… ci hai messo anche i piattini a pois, che bellezza…
Mele in torta dice
Vive la France! adoro le galettes! brava
Chiara dice
E se ti dicessi che non l’ho mai assaggiata?? M’ispira parecchio…
Federica dice
Splendide, e non avrei mai pensato fossero così facili. Prime nella lista delle crepes e galettes che preparerò quando riuscirò a portare a Londra la piastra che ho lasciato in Italia!