L’ultimo tramonto del 2016 e l’alba del 2017 le ho viste in Toscana quest’anno. Rapida fuga ma utile per rifiatare e cullarsi in paesaggi rilassanti in cui le dolci colline e cipressi la fanno da padroni.
La Val d’Orca resta un piccolo gioiello del nostro paese e dopo una breve toccata e fuga di un paio d’anni fa, mi sono concessa qualche giorno in più per cercare di conoscere meglio queste zone. Come sempre capita poi, più si conosce, più si capisce di non conoscere, infatti 3 giorni sono risultati davvero pochissimi per far tutto quello he avrei desiderato.
Per tappe, riporto il mio breve tour prevalentemente enogastronomico (e ci mancherebbe!):
MONTALCINO, IL BRUNELLO E IL GIGLIO
Montalcino è Brunello.
A Montalcino tutto parla di vino e percorrendo quella strada provinciale 14 ci si rende conto che, son tutti lì, basta di poco addentrarsi nelle stradine, ma si trovano quasi in coda, una dietro l’altra le aziende di cui si sente più parlare, i più grandi produttori di Brunello.
E’ quasi con una certa emozione che ho percorso quella strada ricordando alcune belle bottiglie stappate.
Purtroppo il tempo mi è nemico e i giorni di festa intorno a Capodanno fanno sì che molte delle cantine che avrei avuto desiderio di conoscere non erano disponibili ad accettare visite. Tuttavia sono stata fortunatissima a poter approfittare della disponibilità de “Le Potazzine”.
Prima di tutto perché ho avuto modo di provare in anteprima il Brunello 2012, non ancora in commercio e poi perché la cantina al tramonto si illumina di una luce meravigliosa che ammanta di giallo le colline e i filari purtroppo spogli di ogni vegetazione. Al piano interrato una barricaia ben tenuta, con botti grandi ovali e piccole. Peccato non aver avuto modo di incontrare l’enologo-proprietario Gorelli, ma devo dire che Michele è stato disponibilissimo e molto preparato nel chiarire ogni curiosità.
Durante la degustazione ho provato il loro rosso che fa affinamento in acciaio 12 mesi, il Parus, semplice diretto ma senza troppe pretese.
Il Rosso di Montalcino 2014 è bello, vibrante, intenso e con un bel corpo. Godibile già da ora ma sicuramente meglio con qualche anno in più. Il loro rosso fa 2 anni di affinamento in legno (per intenderci gli stessi che da disciplinare deve fare il Brunello, mentre quest’ultimo nella loro cantina ne fa di più, per la precisione 40 mesi).
Il Brunello 2012 invece ha una grande profondità di profumi, dal frutto alle spezie, dai sentori floreali di rosa al sottobosco e al muschio. Ancora austero in bocca, ma già fa presagire la grandezza nell’armonia e nell’eleganza che comunque ha già tutta.
Per la cena a Montalcino ho seguito il consiglio di Riccardo, e sono stata al Giglio, un ottimo ristorante con un ancora migliore carta dei vini. Proposte di annate anche vecchie soprattutto per i Brunello e prezzi, devo dire, anche adeguati al livello offerto. La voglia di assaggiare cucina toscana, quella vera, era incalzante quindi largo spazio alla carne: buonissimo il peposo, il piatto della serata a mio parere. Buona anche l’anatra e la terrina di fegato di fagiano. La cena accompagnata da un Brunello Piccolomini riserva 2004, in gran forma, frutto succoso tra le note speziate di liquirizia, un tannino armonico ma ancora netto che tuttavia non rendeva il vino troppo duro ma ne contrastava bene la morbidezza. Un bella bottiglia davvero.
PIENZA E I FORMAGGI
Passeggiare per Pienza è davvero gradevole, curiosare tra le piccole botteghe, visitare la bella cattedrale e anche il palazzo Piccolomini, sono tutte cose che un turista “normale” non si dovrebbe far mancare, ma la visita a Pienza ci ha portato oltre il centro abitato, un pochino fuori in campagna dove c’è un interessantissimo produttore di Pecorini.
Ma vi spiego meglio: durante la cena al Giglio, per concludere in bellezza ho scelto la degustazione di formaggi, che ho trovato davvero notevoli. Il proprietario del ristorante, per alcuni, fa proprio lui l’affinamento rendendoli davvero eccezionali. A seguito della cena ho ovviamente domandato chi fosse il produttore di quelle meraviglie e non ho potuto evitare di andarlo a trovare direttamente.
Così il giorno successivo ero tra Pienza e Montepulciano a scattare foto alle pecore di Cugusi e a farmi raccontare la loro storia.
100 pecore di razza sarda, il formaggi che producono sono tutti pecorini, di varie stagionature, anche a latte crudo di animali allevati al pascolo.
Pecorini non salati ma saporiti, tra i prodotti da non lasciarsi scappare sicuramente sono i riserva che fanno 18 mesi di affinamento in cantina e assumono la consistenza di un Parmigiano e assolutamente interessante anche il “peconzola” con inoculazione di penicillium. Sospetto sia proprio questo che il signor Mario del Giglio affini in casa.
BAGNO VIGNONI E LA RIBOLLITA
La sera del 31 a Bagno Vignoni, un freddo che entrava nelle ossa, ma di certo i vapori delle acqua termali hanno contribuito e rendere meno gelida la nottata.
La ribollita della Osteria del Leone e i suoi pici hanno scaldato i nostri cuori.
Cucina semplice, ma con ingredienti top. Profumo di Toscana genuina.
In questa taverna senza troppe pretese ho assaggiato l’insalata di erbe di campo.
No, no, no non mi venite a dire “Come sarebbe hai mangiato un insalata a Capodanno?!” Non era la solita insalata ma un mix di sapori difficili da trovare perché al tarassaco di univa la pimpinella qualche margherita, alla piantaggine una combinazione di gusto incredibile. Ci spiegano che queste erbe vengono appositamente coltivate in un campo non lontano da lì e ovviamente ho amato alla follia quel piattino di erbe spontanee proposto così tra antipasti scritti con il gesso su di una lavagnetta.
La ribollita, con il cavolo nero e i crostini di pane al pomodoro hanno rapidamente trasformato questa osteria in un un locale che ho adorato.
MONTEPULCIANO E LA CINTA SENESE
Carina Montepulciano sotto Natale.
C’è il mercatino con i prodotti di artigianato ed enogastronomia, c’è l’albero di Natale e il fuoco accesso in piazza. E’ movimentata e graziosissima.
In pieno centro è possibile passeggiare tra le botti della cantina Contucci, c’è sempre qualcuno disponibile per far assaggiare il loro vino. Divertente la vista ma forse per il vino meglio passare oltre. Invece molto gradevole la scoperta dell’azienda Avignonesi, che fanno biodinamico e raccontano un territorio che forse rispetto a Montalcino pecca davvero di essere il fratellino minore, ma anche in questo calice ho respirato tanta toscanità (me lo passate?) oltre che una godibilissima beva. Tutto merito di Leo della Dispensa dei Golosi che me lo ha fatto scoprire, insieme ad un bel tagliere di salumi di cinta senese di Fierli. Eh sì, lo devo ammettere da fuori la “dispensa” sembra un piccolo chiosco acchiappaturisti, ma entrando ci si ricrede subito. Basta guardare la selezione di bottiglie che propone e gli affettati di qualità che ci sono.
INDIRIZZI E INFO UTILI
Le Potazzine
Località Le Prata, 262, 53024 Montalcino SI
Telefono: 0577 846168
Visita in cantina e degustazione 10 €. In centro a Montalcino c’è anche il loro ristante ed Enoteca.
Il Giglio Hotel Ristorante
Via Soccorso Saloni, 5, 53024 Montalcino SI
Telefono: 0577 848167
Ristorante di buon livello, con ottima carta dei vini e hotel in pieno centro di Montalcino. Conduzione famigliare, tutti molto disponili.
Cugusi
Via della Boccia, 8, 53045 Montepulciano SI
Telefono: 0578 757558
Il caseificio ha anche il punto vendita e organizza anche la picnic e degustazioni dei loro prodotti, da 15 a 20 euro a persona.
Osteria del Leone
Via dei Mulini, 3, 53027 Bagno Vignoni SI
Telefono: 0577 887300
Osteria semplice con buona materia prima e cucina semplice di territorio.
Dispensa dei Golosi
Viale I Maggio, 1, 53045 Montepulciano SI
Telefono: 0578 708617
Buona la scelta dei vini insieme alla selezione di salumi e formaggi dove pranzare velocemente senza fronzoli.
Laura De Vincentis dice
La Valdorcia è bellissima, io ci vivo accanto (sto a chianciano) e non finsce mai di sorprendermi e di estasiarmi 🙂 Un abbraccio