Va bene, sarà un post sul genere, “orrori da gustare” o qualcosa del simile… Se vi avessi raccontato quello che di meraviglioso ho assaggiato in Giappone sarebbe stato fin troppo facile e in più, molte cose le conoscete e le avete provate anche voi.
Quindi vi racconto gli “assaggi” più coraggiosi… Quelli che ho detto “ok, adesso o mai più” quelli che “o la va o la spacca” per fortuna sono ancor qui viva e vegeta e lo posso raccontare! 🙂 Quindi 5 assaggi da prendere con le “pinze”, o in questo caso con le bacchette, perché, sempre del Giappone vi sto raccontanto, ma per stomaci forti.
Oggi siamo lontani dalla poesia della cerimonia del tè, decisamente un post più hardcore, ma prometto che mercoledì torniamo a parlare di cibo italiano, più nello stile di queste pagine…
01 – FUGU, PESCE PALLA
Kyoto, un piccolo ristorante con 2 tavoli e pochi posti al bancone, un bravissimo chef con gli attestati per somministrare fugu. In Giappone, senza licenza e senza aver frequentato l’apposita scuola non si può vendere questo alimento.
Siamo stati stra-fortunati, il fugu è un pesce invernale quindi siamo nella giusta stagione.
Il fugu ci viene servito sotto forma di sashimi insieme alle sue 2 pelli: quella bianca molto saporita e che ho preferito e quella più gialla trasparente, decisamente più gommosa. Il filetto ha un gusto più delicato, viene condito con sale o yuzu.
02 – SHIRAKO
E’ lo so, mi sento male solo a scriverlo: sacche di sperma di pesce ancora contenuto nelle sacche di produzione.
In realtà è un cibo molto pregiato e raro, nel nostro paese si consuma quello di tonno in Sicilia, ad esempio, si chiama lattume. Ammetto che il sapore non è male, convince un po’ meno la consistenza. Viene servito appena grigliato e se si vuole si può aggiungere l’arancia spremuta sopra. Si può anche consumare crudo o fritto. E’ considerato un antipasto molto chic.
03 – NAGAIMO
Sono d’accordo che visto così, questa bella ciotolina di soba con l’uovo sopra non rende l’idea. Mi spiace non aver fotografato cosa c’era sotto all’uovo. E’ soba, e fino a qui ci siamo, ma condita con nagaimo una patata, che dopo una certa lavorazione crea una poltiglia che si mescola a mervagilia con la soba avvolgendo ciascuno spaghetto con una sorta di colla-bava. Questo genere di piatto si può consumare sia caldo che freddo, io ho assaggiato la prima versione, ma non sono riuscita a finirlo.
04 – HAMAGURI
Sottotitolo: molluschi che ancora si muovono.
In uno standing sushi, a Shibuya, un sushi bar in cui si mangia in piedi, ho assaggiato questi nighiri con un vongola sopra. Un mollusco molto grande, tagliato e messa sul riso… Bè, si muoveva arricciandosi, il movimento non era legato al fatto che l’animale fosse vivo ma semplicemente perché non è altro che un muscolo.
Simpatico l’effetto, buona e approvata la vongola gigante!
05 – UOVA NERE DI HAKONE
Hakone è una località termale non troppo distante da Tokyo, da cui si possono ammirare bellissimi scorci del fujiama, rilassarsi sul lago e soprattutto salire con una ovovia dove ci sono delle solfatare.
A dicembre è molto suggestivo vedere la neve e queste sorgenti bollenti. Bè, pare sia molto salutare mangiare l’uovo cotto bell’acqua bollente delle sorgenti sulfuree. Oltre ad avere il caratteristico odore di uovo marcio, è anche nero! 🙂
06 – KANI SUSHI
Lo so, l’aspetto non è proprio dei migliori vero? Ma in realtà è una vera delizia, infatti non è semplice da trovare. Kani, vuol dire granchio, è servito ridotto in pasta, solo o mescolato con della maionese, il maki si mangia in un sol boccone e con le mani… Si, il sushi si mangia anche con le mani ( è consentito dal galateo) e non si immerge il riso nella salsa di soia! Si bagna appena il filetto di pesce posto sopra. 🙂
Molti Giapponesi, bagnano appena le bacchette nella salsa di soia poggiando qualche goccia sopra al filetto di pesce e lo mangiano così.
In fondo forse il granchio è il meno peggio… dopo che li ho mangiati con tutto il carapace (moleche) a Venezia, questo è stato una passeggiata!